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OBITUARY

Mel Brown

Con Mel Brown scompare una delle figure più significative, eppur relativamente conosciute, del Blues suonato con una prospettiva eminentemente Jazz. Malgrado le sue origini assolutamente bluesistiche – nacque nel 1939 a Jackson, Mississippi – Mel Brown era un chitarrista dalle sonorità e dallo stile inconfondibile del Jazz canonico. In questo senso, egli rappresentava al meglio quella corrente che vuole gli stili e le etichette come vacuii confini intellettuali, talvolta marcati da una visione ideologica della musica. Insomma, Brown era chitarrista apprezzato sotto tutte le latitudini, tanto d’aver accompagnato artisti assai diversi tra loro come Johnny Otis, Etta James, Pee Wee Crayton, Johnny Guitar Watson, Billy Preston e Sam Cooke, e aver firmato albums per la ABC/Impulse/Bluesway nel 1968, il massimo per quell’epoca, soprattutto per un musicista atipico come Brown. Ammesso e non concesso che ne troviate qualcuno, per esempio “Mel Brown’s Fifth”, preparatevi a scucire diversi sesterzi vista la loro indubbia rarità.

Mel Brown appare anche su dischi di John Lee Hooker, Lighting Hopkins, Roy Brown, Earl Hooker, Charles Brown, Bobby Blue Bland, Albert Collins, T-Bone Walker, Herbie Ellis e B.B. King, ma il bluesman che ha frequentato maggiormente é stato Snooky Prior, con il quale incise diversi dischi come per esempio “Can’t Stop Blowin’”, eccellente debutto di Prior su Electro-Fi. Prior è morto il 18 ottobre 2006.

Da Jackson a Los Angeles, da Los Angeles a Austin, dove negl’anni 80 è stato per lungo tempo il leader dell’house band dell’Antone’s incontrando tra gl’altri Buddy Guy, Junior Wells, Steve Ray Vaughn, fino a Kitchener, Ontario, Canada dove nel 1990 incontra il terzo amore della sua vita, dopo la musica e la compagna Miss Angel: il golf. Tanto fu l’amore di Brown per questo sport che decise di trasferirsi in pianta stabile a Kitchener – nel sud dell’Ontario, dove i campi da golf sono assai numerosi.

Brown ambiva anche ad una vita più calma e meno angosciante di quella vissuta negli States fin allora. Il sonnolento Canada gli calzava a pennello: tournées sistematiche specialmente in Ontario, che hanno proseguito fino al giorno della sua morte, e tanto golf. Il botto arriva nel 2001: con “Neck Bones & Caviar” su Electro-Fi, Brown vince l’ambito premio W.C. Handy nella sezione “Blues Comeback Album of the Year”, il “Grand Prix de L’Academie du Jazz” e il premio “Album of the Year” della rivista francese Soulbag. Nel 2006, sempre su Electro-Fi, è uscito “Mel Brown – The DVD”, che rimarrà la sua ultima opera da vivo.

Luca LUPOLI

foto: PDB/CognacBluesPassions2003


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