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Ernesto un anno dopo
di Michele Manzotti


Il grande ritmo dei treni neri è ancora vivo. Si tratta della canzone che Ernesto de Pascale, giornalista Dj e produttore, ha scritto nel 1988 insieme a Massimo Altomare e Roberto Terzani. È un brano che ha risuonato più volte in questi ultimi mesi a Il Popolo del Blues il programma da lui creato nel 1995 in onda su Controradio. E senza dubbio, grazie a un'esibizione dal vivo di Altomare, Terzani e Alex Raimondi, è stato il momento centrale e più emozionante della maratona radiofonica a lui dedicata (Ernesto de Pascale Blues Revue) nel primo anniversario della sua scomparsa avvenuta il 13 febbraio 2011, giorno del suo 53° compleanno.

Basta vedere solo alcuni nomi degli ospiti che sono intervenuti nel corso della trasmissione condotta da Fabrizio Berti e Giulia Nuti per rendersi conto dell'eredità che Ernesto de Pascale ha lasciato. Renzo Arbore ha ricordato gli anni in cui de Pascale sceglieva gli artisti alla trasmissione Doc della Rai. Alessandro Bergonzoni si è soffermato su un docu-film girato insieme. Bernardo Lanzetti, dopo aver militato negli Acqua Fragile e nella Pfm, ha spiegato come con lui avesse trovato la persona giusta per la sua carriera attuale. Quattro voci attuali di Radio Rai hanno rievocato l'esperienza di Rai Stereo Notte. Bruno Casini si è soffermato sulla nascita del rock fiorentino che li ha visti insieme protagonisti negli anni '80. Dall'Inghilterra il padre del folk rock britannico Ashley Hutchings ha voluto sottolineare l'album inciso in comune, My Land is Your Land sull'incontro tra le cultura inglese e quella italiana. E poi i musicisti come la Bandabardò che gli ha dedicato il primo pezzo del nuovo album, gli Underfloor dei quali ha prodotto l'ultimo album Solitari Blu prima della scomparsa o la Betta Blues Society, in rappresentanza della folta schiera di coloro venuti fuori dal Rock Contest. «Conoscendo quanto avesse a cuore le scommesse professionali di fronte alle quali non si tirava mai indietro —racconta Giulia Nuti— pensiamo che il miglior modo per ricordarlo sia quello di portare avanti il suo lavoro». Nella maratona radiofonica sono emersi anche altri aspetti del metodo di lavoro di de Pascale. Franco Godi, musicista e produttore degli Articolo 31 (un inedito di J Ax in memoria è stato trasmesso durante la trasmissione) ha ricordato che non era una persona che smussava gli angoli. Il rigore era alla base dei suoi rappori professionali e personali, odiava il dilettantismo e la presunzione ostentata. Ma al tempo stesso era capace di gesti di grande generosità, che spesso rivolgeva alle giovani generazioni di musicisti. Aveva piacere di trasmettere loro le sue conoscenze, ma soprattutto la passione per la buona musica.

In pratica si è perso un punto di riferimento per il mondo della musica. Soprattutto lo ha perso Firenze, dove è voluto tornare dopo l'esperienza romana, convinto che fosse il posto giusto per lo sviluppo della musica di qualità. Per molti era una coscienza critica, anzi scomoda. Anche per questo Firenze non lo ha ricambiato come la sua grande competenza avrebbe meritato. E al di là delle tante manifestazioni di affetto personali e di belle iniziative indipendenti, non lo ha fatto in questo suo primo anno di assenza.


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