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Josè Gonzalès - In Our Nature
(Imperial recording/Family Affair)

Intimate groovy thing, from one of the most skilled singer/songwriter of nu folk

Quasi in perfetta solitudine lo svedese Josè Gonzalès torna con un ottimo nuovo album a tentare di bissare il successo del precedente ma il mondo sembra essergli passato decisamente avanti e quelle che una volta erano innovative atmosfere di nu folk ora suonano come intime pagine di una storia e di un percorso già sentito e già fatto da altri, da molti altri. Qui Josè Gonzalès torna molto indietro - l’album potrebbe tranquillamente essere uscito dal vecchio catalogo Transatlantic, molti i riferimenti a Bert Jansch, Pentangle - e piace l’atmosfera generale, un po’ magica, un po’ onirica.
Bella la conclusiva “Cycling Trivialities“ con un bel crescendo strutturato con poco che evidenzia l’alto artigianato di José o la più ritmica e groovosa “Down The Line“, bella miscela di passato e presente, oppure il brano che dà il titolo all‘album che potrebbe uscire dalle migliori pagine dei Magna Carta ma i le cui armoni vocals riportano dritti dritti a Crosby, Stills & Nash di “Guinnevere“.
Un po’ apripista, un po’ schivo personaggio fuori da quella scena che gli inglesi stanno montando a dismisura, e non sempre a buona ragione, Josè Gonzalès di “In Our Nature” lascia un po’ l’amaro in bocca o meglio una sensazione di agrodolce, quella di chi ha raggiunto qualcosa di nascosto e averla poi vista diventare bene comune.
Un classico nel folk e nelle musiche popolari in genere. La storia ancor una volta si ripete.

Ernesto de Pascale

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