Crowded House - Time On Earth
(Parlophone)
www.crowdedhouse.com

Neil Finn has still the art of songwriting in his hands and voice.

I Crowded House sono tra quei gruppi che, avendo avuto l’abilità di scrivere due hit di grandissimo successo, hanno poi sofferto l’esigenza da parte delle case discografiche di mantenere questo standard indipendentemente dal valore delle canzoni scritte.

Neil Finn, leader e fratello di Tim Finn con il quale aveva creato un altro gruppo poco conosciuto in Italia, gli Split Enz, ha prodotto negli anni dischi solisti di invidiabile qualità - ‘One Nil’ - nei quali si dimostrava essere tra i detentori dell’arte di scrivere pop song come solo Paul Mc Cartney o Elvis Costello sono capaci.

Questo nuovo disco a nome Crowded House potrebbe sembrare un’operazione commerciale a sfondo nostalgico, e l’insuccesso del disco insieme al fratello di alcuni anni fa potrebbe avallare questa tesi, ma la qualità delle canzoni che compongono ‘Time On Earth’ spazzano via ogni cattivo pensiero.

Il trittico iniziale di ‘Nobody Wants To’, ‘Don’t Stop Now’ e ‘She Called Up’ è quanto di più piacevole e emozionante si possa ascoltare e gareggia direttamente con le canzoni iniziali di ‘Memory Almost Full’ del baronetto più famoso d’Inghilterra.

‘Even A Child’, scritta a quattro mani con Johnny Marr ha il pregio di restituirci un chitarrista che proprio con Finn sembra aver trovato il partner ideale per dimostrare il suo talento da troppo tempo rimasto inespresso.

La produzione di Ethan Johns è asciutta e molto rispettosa delle canzoni, della loro essenza, riuscendo ad esaltare il senso malinconico che le attraversa proprio come era successo per lo splendido ‘Rainy Day Music’ dei Jayhawks.

Forse in ‘Time on Earth’ non ci sono canzoni dal potenziale radiofonico di ‘Don’t Dream It’s Over’ o di ‘Weather With You’, ma ci sono 14 canzoni che difficilmente vi lasceranno indifferenti e non si faranno scordare facilmente.

Jacopo Meille