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I tre giorni del rock indipendente di Prato: Black Out Festival!



La Toscana nei mesi tra luglio e agosto ha un calendario di eventi culturali, tra festival del cinema, eventi musicali, concerti e manifestazioni artistiche che per seguirle tutte uno dovrebbe uscire tutte le sere e non basterebbe comunque. L’associazione Black Out prova, edizione dopo edizione, ad organizzare un festival musicale, cercando di stare al passo con i fratelli maggiori come il Pistoia Blues, il Lucca Summer Festival e l’Arezzo – Italia Wave.

Il Black Out Festival nei suoi tre giorni (29-30 giugno e 1 luglio) si è svolto nella location suggestiva del Parco Naturale di Galceti a Prato, purtroppo la natura stessa del parco ha dovuto far si che la musica s’interrompesse a mezzanotte e mezzo: un po’ presto per il popolo del rock che è abituato a tirar tardi!

Il programma è stato nel complesso valido, ha saputo alternare gruppi locali con nomi della scena nazionale indipendente. Venerdì 29 si sono fatti valere Mr. Banana & the Blobbers, un must della scena blues della città, i Diaframma capitanati da Federico Fiumani, praticamente la storia del rock fiorentino con più di venticinque album all’attivo, che hanno emozionato con canzoni come “Siberia” e “Diamante grezzo”. Quest’ultimo dedicato alla giovane promessa Samuel Katarro, che ha cantato il giorno dopo sempre al medesimo festival. Chiudono l’ex cantante dei CCCP – CSI – PGR, Giorgio Canali e i suoi Rossofuoco, energia, follia, rock e delirio questo è quello che viene fuori dal rocker sul palco, tra Fabrizio De André e Giorgio Gaber “la libertà è partecipazione… agli utili!”.

Sabato 30 si sono alternate band locali fra cui oltre il sopraccitato Samuel Katarro, spiccano gli Stazione Centrale: rock a tratti melodico, altri più energico, ma con un suono sempre pulito, molto radiofonico, da ascoltare http://www.stazionecentrale.net/media.htm. Che siano loro i prossimi Negramaro della Toscana? Attendiamo fiduciosi. Nota ironica della serata sono stati The Unbalanced la loro “Angiolino Tessitore” è underground hit famosa in tutta la città del tessile, Prato naturalmente. Cloù della serata sono i Cayorosso e l’attidudine di stare su un palco e far “pogare” il pubblico, si nota subito. Strumentazione e musica rock, mentre le due voci Miguel Snyde (cubano) e Tommy Chemeri (toscanissimo) si alternano tra rap italiano, ragamuffin spagnolo (notevole Miguel) e refrain cantati. Si mescolano sonorità, che ricordano forse altri gruppi (dai Macaco ai Casino Royale), ma che creano un originale mix che scuote, un gruppo da tenere sicuramente presente nella scena italiana, i Cayorosso.

Il pubblico ha premiato la scelta dell’associazione Black Out per la serata di domenica 1 luglio, il nome dei Marlene Kuntz ha riempito l’area del concerto, un vero sold out! Supporter della serata sono stati i Kesler, i Vegas e gli Starla. Quest’ultimi romani hanno suonato un buon sound grunge, su www.myspace.com/starlaband se ne può avere un assaggio. Non hanno bisogno ne di assaggi, ne di presentazioni i Marlene Kuntz. Cristiano Godano è un personaggio a suo modo carismatico, con un male di vivere degno dei poeti maledetti. La sua voce malinconica emoziona e scuote, è dolce ma nello stesso tempo ruvida come una raspa. E il festival si chiude con le parole che forse riassumono il concept dell’evento, con le parole di Bellezza dei Marlene.

Noi cerchiamo la bellezza ovunque.
E passiamo spesso il tempo così,
senza utilità (quella che piace a voi)
senza utilità (perché non serve a noi)



Marco Giani

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