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A villa Celimontana, nella zona più antica di Roma, si ascolta una grande band. Dal vivo gli Yellowjackets

The Yellowjackets
Roma, villa Celimontana, Roma Jazz Festival, 1/7/2007



Nell'ambito del Roma Jazz Festival quest'anno dedicato alla "voce" del jazz ovvero il sassofono è di scena una band tra le più longeve del panorama elettrico americano: gli Yellowjackets. Nacquero quasi casualmente sul finire dei '70 come band di accompagnamento per il chitarrista blues Robben Ford che, qualche tempo dopo, su pressione della casa discografica scelse uno stile più mainstream con anche parti cantate e cambiò gruppo. Non prima di registrare con gli appena nati Yellowjackets il demo che avrebbe portato il gruppo al primo contratto discografico (con la Warner Bros) e al disco omonimo. Allora alla batteria c'era Ricky Lawson,poi sostituito da William Kennedy e poi il perfetto Peter Erskine che ha ceduto il passo all'attuale, Marcus Baylor (abbastanza giovane da essere cresciuto con i loro primi lp). Del trio originale, integrato negli anni prima da Robben Ford e poi dal sax di Marc Russo, ci sono Russel Ferrante al piano e tastiere e Jimmy Haslip al basso elettrico a sei corde. Arriviamo alla "voce",il sassofono che vede in Bob Mintzer un virtuoso esploratore di straight ahead jazz (suona anche lo Ewi usato tra i primi dal compianto Michael Brecker) oltre che abilissimo nel suonare a pieni polmoni se serve. Da dire che i dischi che Mintzer ha registrato con la sua orchestra per l'etichetta Dmp restano dei classici nel jazz di New York.


Di repertorio la band ne ha da vendere. Tra le altre: "My old school" scritta da Ferrante che apre il set,poi "Village Gate" e "Crosscurrent" dove Mintzer ci dà un saggio di bravura allo Ewi che è la via elettronica degli strumenti a fiato verso il jazz e l'anima. "Out of town","Geraldine" e "Seafolk" sono veramente di livello alto, musicisti di grande carisma e tecnica gli Yellowjackets offrono uno show che rispecchia in pieno lo stile da loro abbracciato una decina di anni fa che alterna alla ricerca il divertimento grazie anche a pezzi come "Greenhouse" e "Claire's song" che alla radio sono stati dei successi. Si chiude con un'altra hit: "Jacket Town" che anni fa contribuì a farli affermare e ad intraprendere un percorso che li ha portati a Roma una sera d'estate a suonare dell'ottimo jazz.

Alessandro Mannozzi


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