.


Free: Chronicles
(Universal)


Chronicles: a two-CDs compilation to live again the unforgettable story of the band called Free

Per essere stato un gruppo di così breve durata ( 1968-1973 ) i Free, capitanati dal cantante Paul Rodgers, hanno lasciato una legacy molto più solida di quella di tante altre band più longeve della loro stessa generazione. Questo è da ascrivere sicuramente al successo che ebbero mentre erano al meglio della loro forma artistica con l’intramontabile “All Right Now”, il brano dell’estate 1970 in tutto il mondo, ma anche a una miscela stilistica che più volte nei decenni a venire sarebbe tornata a galla come unica e irripetibile. Una ricetta sonora così bella e ricca di sfumatura da tentare molti gruppi – anche in pieno Brit Pop - a copiarla smaccatamente.
Attraversati da mille problemi e, forse, solo, troppo giovani per affrontarli tutti insieme in così poco tempo entrarono nell’Olimpo del rock grazie a un solo pezzo ma sulla scia di quello gli altri loro grandi brani - da “ Fire and Water “ a “ I’ll be Creepin’ “, da “Mr Big “ a “My Brother Jake “ – vennero notati da un pubblico senza dubbio più attento di quello di oggi.
Dietro a un apparente sound aggressivo si nascondeva la grazie stilistica del chitarrista Paul Kossoff, l’inventiva armonica del bassista, appena sedicenne al nascere del gruppo, Andy Fraser e la solidità del batterista Simon Kirke, un musicista sulla scia dei John Bonham, dei Jerry Shirley (Humble Pie) e dei Clive Bunker (Jethro Tull), batteristi molto musicali dal colpo duro ma appassionato che suonavano seguendo una propria personalissima partitura.
La voce di Paul Rodgers guidava così un trio elettrico che amava la musica acustica, il folk, il country, la ballata d’autore e soprattutto il Blues, su cui i nostri si erano formati grazie al patrocinio benevolo di Alexis Korner che suggerì loro anche il nome. Rodger era però anche un pianista tecnicamente limitato ma capace di inserirsi bene nelle partiture così originali dei tre.” “Mouthfull of Grass “, “Oh i Wept “, “Lying in the Sunshine “, “ Songs of Yesterday” sono solo alcuni dei titoli in cui Rodgers seppe contribuire musicalmente rendendo i Free una unità artistica fortissima e prolifica.
Sette album sono ciò che resta della storia di un gruppo che nel Febbraio 1973 si sciolse in coda a un tour americano caotico e senza senso soprattutto dopo che Paul Kossoff aveva già dato il servito agli altri pochi mesi prima. Resta anche un amore naturale e profondo da parte di tutti gli appassionati di buona musica per questa band la cui storia è straordinariamente e meticolosamente raccontata da David Clayton in “Heavy Load-The Story of Free” (Record Collector 2003 - contact bookoffer@aol.com oppure David Clayton c/o 99 Graylands Rd, Bilborough, Nottingham, NG8 4ET, U.K.)
Un’ottima raccolta di due cd, quella in questione, per la serie “Chronicles”, curata da Joe Black della Universal inglese appena pubblicata, potrà aprire esaurientemente la strada a nuovi fans, soprattutto oggi che Paul Rodgers si esibisce alla corte dei Queen, portandosi appresso qualche canzone del vecchio repertorio del suo amato quartetto e qualche altra del successivo Bad Company. Per Brian May e soci è un sogno che diventa realtà visto che più volte hanno citato il gruppo di Kossoff, Fraser, Kirke e Rodgers come punto d’arrivo. Per noi è la maniera migliore per rivivere l’epoca d’oro del rock inglese che niente potrà mai cancellare.

Ernesto de Pascale

tutte le recensioni

home

.
.

eXTReMe Tracker