. Debashish Bhattacharya - Calcutta Slide Guitar

Debashish Bhattacharya - Calcutta Slide Guitar
(River Boat/ World Music Network)
www.debashishbhattacharya.com
www.worldmusic.net

Fascinating trip into Inda’s bluesier raga side

Debashish Bhattachararya, nome nuovo al occidente, è un musicista intelligente che si presenta con grande umiltà agli ascoltatori dell’Ovest e si dichiara semplicemente un “esponente della musica delle origini indiane, il raga”. Bhattacharaya è però voluto andare oltre le radici e ha voluto tentare la strada del blues, trasponendo le cognizioni di quello sul proprio strumento, una lap steel hawaiana, esotico oggetto introdotto in India nel 1929 dal leggendario maestro Tau Moe e la cui moda rimase in auge fino agli anni quaranta. Nato nel 1963 e bambino prodigio l’incontro fondamentale della sua storia di musicista risale al 1984 quando il padre lo fa incontrare con Pandit Brij Bhushan Kabrja, il fondatore dello stile Slide nella musica raga. Debashish era uno studente speciale d’altronde: non solo era molto determinato a mantenere inalterato le caratteristiche popolari dello strumento ma, allo stesso tempo, intenzionato a esaltarne il tono chitarristico. Era stato perciò il primo ad aggiungere una serie di corde di risonanza sulla chitarra slide indiana, come quelle usate nel Sitar, ma, allo stesso tempo, fu il primo a usare corde ”normali” per lo strumento ed ad aver sviluppato una tecnica di arpeggio a tre dita che dava velocità e contribuiva ad aumentare l’effetto ipnotico delle figure suonate.
Ricevuto uno speciale riconoscimento dal Presidente dell’India, Bhattacharaya divenne presto “Pandit”( maestro), abbinando alla sua attività di musicista quella di maestro artigiano liutaio.
Nel 2002 il padre sentenziò che il figlio Debashish aveva finalmente costruito la “Trinità delle chitarre”. Il concetto di Trinità è in India più sviluppato che nel mondo occidentale e merita una veloce spiegazione: esso associa l’immagine della bellezza materna della dea Durga con la forza cosmica di Lord Shiva e l’amore puro di un figlio per i propri genitori.
Le tre chitarre suonate da Debashish Bhattacharaya in quest’album, “Calcutta Slide Guitars” sono proprio The Trinity of Guitars.
I loro nomi sono Chaturangui (i quattro attributi) uno strumento che combina il potere di una slide guitar con i timbri del violino, del Sitar, Sarod e Veena, Ghandarvi (il nome deriva da Ghandarva, il reame della musica) più vicino al Saz, alla chitarra Flamenco e alla dodici corde, Anandi (il piacere) una sorta di ukulele slide.
“Le chitarre sono il medium – spiega Debashish – la musica, nel momento in cui raggiunge l’ascoltatore, completa la trinità”. Continua Bhattacharaya “ Il raga è come un oceano, ognuno di essi ha infinite possibilità come il blues e una sotterranea mistica logicità che li unisce. L’ascoltatore occidentale potrà chiedersi perché basta toccare uno strumento per essere trasportato in un mondo diverso o perché l’ascolto di questa musica al mattino possa aggiungere energia alla tua giornata. Il segreto – conclude – è che ogni strumento produce una propria spiritualità che innalza l’animo umano. Questa è la finalità della musica, di tutta la musica. Quello di cui troppo spesso ci dimentichiamo”.
Album affascinante che si distacca dal raga classico per avventurarsi in percorsi che lo accomunano piuttosto con artisti quali Bob Brozmann o, per motivi esoterici, a Robbie Basho, John Fahey, al primo Davey Graham o al contemporaneo Leo Johnson, “Calcutta Slide Guitar” è un disco unico, finalmente diverso. E’ il motore di un’India differente, che si guarda intorno. E lì dove Debashish Bhattacharaya riesce a infondere di toni blues i suoi raga, l’effetto è di estasi come nella finale “Maha Shakti”, sedici di minuti di “energia cosmica” o come nell’iniziale “ Aanandam” suonata sulla più piccola delle tre chitarre della Trinità, “Aanandi”, e che crea un effetto di gioiosa purezza.

Ernesto de Pascale

Track list

1. Aanandam
2. Prema Chakor
3. Nata Raaj
4. Usha
5. Prabha
6. Maha Shakti

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