. Gina Villalobos - Miles Away

Gina Villalobos - Miles Away
(Laughing Outlaw)
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Gina Villalobos”Miles Away” is Beautiful losers’s paradise

Gina VillaLobos ( nessuna relazione con il compositore brasiliano), losangelina suburbana, al suo secondo disco, suona un country rock verace e sincero che paga il suo onesto tributo a artisti come Ryan Adams e Lucinda Williams e che fa la sua bella figura rispetto a tante proposte dei nostri giorni, vuote ed obsolete, in circolazione solo per sfruttare fino in fondo l’onda lunga di una esasperata fascinazione di molti per il genere, giornalisti in primis. La ragazza, senza far tante strategie, gira il mondo incessantemente da anni, sbattendosi come e dove può e raccogliendo tutto ciò che assorbe nel suo manuale pratico per la sopravvivenza. “Miles Away”, titolo che la dice lunga sulle sue peregrinazioni, è il diario dei suoi viaggi, delle sue insicurezze, delle sue vittorie e delle sue sconfitte. Si comincia senza tanti fronzoli con “Miles away”; buono per le radio, per proseguire con la agra”Hard Enough” e sfociare poi nella harrisoniana “Don’t let go” con le chitarre che fanno jangle jangle e la pedal steel che piagnucola in disparte.
Perchè Ginal Villalobos non avrà mai successo allora ? Semplicemente perché non ha un manager potente né intuitivamente capace di tenerla al riparo degli scossoni emotivi che, nel disco si capisce al terzo pezzo, per la Villalobos devono aver lasciato fino ad oggi segni profondi.
Gina Villalobos non è arrivata né prima né seconda né terza in questa gara ma “Miles Away” è un buon disco davvero e se a voi piacciono i perdenti, questo disco fa per voi ed è davvero imperdibile. Agli altri si consiglia di affidarsi al proprio senso di curiosità e di fare una verifica a fine anno. Intanto, segnatevi il nome.

Ernesto de Pascale

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