Ennesimo sforzo per Morris Holt, mississipiano di Grenada, amico dell’altro Magico, Sam Maghett in arte Magic Sam, mai abbastanza compianto. Magic Slim é uno degl’ultimi mohicani – in senso figurato – del Blues elettrico, puro Chicago style. Genuino ma al tempo stesso elegante nella sua semplicità, con la sua Fender Jaguar appesa sul corpaccione che una volta fu Slim. Da quando una pallottola – suonare il Blues può esser un’attività maledettamente pericolosa - gli ha sbriciolato un’anca, preferisce suonare appoggiato ad uno sgabello, non privandosi d’alternare la Jaguar ad una pesantissima Telecaster. Ma é solido come una roccia, appena scalfito dagl’anni, quasi settanta, e suona un Blues non lavorato, senza buffonate, con uno stile asciutto che é diventato il suo segno distintivo. Niente elettronica, niente gadgets, chitarra, amplificatore e via andare, i veri grandi maghi non hanno bisogno di trucchi. Magic Slim fa sempre le stesse cose, questa é la critica, più ricorrente, ma quanti sono capaci di suonare un Blues lento come “Please don’t dog me”, quanti sono capaci di mettere in moto la forza bruta di “I’m a Bluesman”, il quasi surf di “Black Tornado”, il riff secco di “I need lovin’”? Insomma, questo “Anything can happen” é probabilmente il suo miglior disco da un pezzo a questa parte, anche perché é stato registrato dal vivo, la dimensione giusta per Magic Slim. Qualche dubbio sul missaggio perché forse Magic é tenuto troppo dietro rispetto al suono della band, la migliore peraltro che abbia avuto dai tempi di John Primer, con una sezione ritmica brillante e un secondo chitarrista, Jon McDonald, che non fa mai cadere la tensione. Nel DVD con lo stesso titolo troverete tre pezzi in più.

Luca Lupoli