. Non Voglio che Clara - Self

Non Voglio che Clara - Self


Devono solo prendersi un po’ meno sul serio “Non Voglio che Clara” per fare benissimo. Oppure catapultarsi negli eccessi del loro immaginario. Un’atmosfera sobria e pacata attraversa, infatti, un disco che c’indica un gruppo a un bivio: o tuffarsi nell’immenso della musica o bagnarsi le dita dei piedi nel brodo riscaldato del Pop.

L’album lascerebbe pensare alla prima delle due ipotesi. La formazione ha tutte le carte in regola per svettare subito dalla media circostante grazie a un disco che racchiude qualche piccola perla: “Troppi Calcoli”, (in)diretto tributo ai Diaframma di “Tre volte Lacrime”, “Questo lasciatelo dire” e le due composizioni finali, “L’avaro” e “Cary Grant”, su cui il gruppo ha investito di più dal punto di vista degli arrangiamenti, ingiustamente in coda. Una menzione a Fabio de Min che non lascia ombra di dubbi sul proprio ruolo carismatico di autore e cantante; se non fosse arrivato dopo 40 anni di cantautorato, risulterebbe originale, unico. Nel frattempo potrebbe incidere un album solista sulla falsariga di “California’99” di Jimmy Haskell.

Ernesto de Pascale


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