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Spiteri – Spiteri
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Spiteri è la storia di un disco minore, eppure a suo modo straordinario. Venezuelani, i fratelli Charles e Jorge Spiteri si trasferirono in Inghilterra all'inizio degli anni Settanta per inseguire il sogno della loro passione musicale, sull'onda dell'amore per la musica dei Traffic e di altre band inglesi. Emigrati in un paese straniero, con problemi di tipo legale per la permanenza in Inghilterra, furono esclusi dai circuiti musicali ufficiali e presto costretti a rimpatriare. Non prima però di aver registrato nel 1973 il loro omonimo album, una originale fusione tra soul, rock, psichedelia, musica inglese e ritmi latino-americani, che strizza l'occhio alla tradizione venezuelana da un lato e a Santana e ai Traffic dall'altro. L'album venne pubblicato in Venezuela nel 1973, mentre in Inghilterra, preclusi i canali ufficiali di distribuzione, rimase un oggetto per collezionisti. Oggi viene ristampato con una lunga lista di bonus tracks. Il gusto per gli incastri ritmici, per gli arrangiamenti, per quell'andamento suadente che solo musicisti di origine latinoamericana potevano dargli, per la scrittura che attinge a piene mani alla tradizione e la contamina con le atmosfere inglesi, rendono l'album un piccolo pezzo unico nel suo genere. Innegabile il talento di Jorge Spiteri, autore della maggior parte dei brani, che entrò in contatto con la scena musicale inglese (conoscendo anche il fratello di Stevie Winwood) e che non molti anni più tardi suonò con Chris Wood nelle session per l'album Vulcan, rimasto inedito fino a due anni fa. Storia breve e travagliata di un nome che avrebbe meritato di più.
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Campesina Bonus track: |
