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Ry Cooder - My Name Is Buddy, another record by Ry Cooder
(Nonesuch)

Three Hobos - three friends - trough the Great Depression....Another diamond by Ry Cooder

Ry Cooder dice la sua.
In uno scenario musicale dove si assiste sempre di più ad una rivincita del folk - la cosiddetta "quiet revolution" - Ry Cooder torna definitivamente a casa e dice la sua su oltre un secolo di canzoni, tradizioni e storia sociale. Dopo aver girovagato per il mondo con il piglio del musicologo, infatti, il Nostro mette mano alla tradizione musicale del suo paese con la competenza, la classe e il rigore che solo lui sa avere.
"My Name Is Buddy" è una storia ambientata nell'America delle lotte sociali, della Grande Depressione. E' la storia di tre Hobos in giro per il paese, Buddy Red Cat, Lefty Mouse e Reverend Tom Toad ,tre amici che potrebbero tranquillamente essere i protagonisti di "Oh Brother Where Art You?" dei fratelli Cohen. Il lato meno festoso e forse meno mainstream delle Seeger Sessions ci viene servito su un piatto d'argento da una cucina i cui cheff sono Van Dyke Parks, Flaco Jimenez, Mike Seeger, Pete Seeger, Jim Keltner, Joachim Cooder, Bobby King & Terry Evans nonchè Paddy Maloney dei Chieftains.
Certamente Cooder non segue la scia, non è artista che segue le mode, ma indubbiamente il suo parere rappresenta lo stato dell'arte, la definizione più scientifica, la foto meglio messa a fuoco ( e non ce ne vogliano gli Springsteeniani di ferro, lungi da noi proporre gare e sterili paragoni!).
Cooder riesce nell'intento di fotografare lo spaccato di un'America che per tanti anni è stata l'America dei contadini, dei vagabondi che saltavano da un treno all'altro in giro per il paese, l'America dei poveri e di coloro che erano costretti a migrare da uno stato all'altro in cerca di fortuna (qualcuno ha pensato a Tom Joad?).
Ma è anche l'America degli scioperi, l'America che affronta le lotte per i diritti dei lavoratori e che ancora oggi trova in Pete Seeger la voce migliore, quella più forte.
E Ry Cooder non è da meno: intorno a questa storia di vagabondi e con l'ausilio di questo dream team di musicisti, è riuscito a comporre nuove canzoni che già hanno lo spessore, la caratura dei traditionals. Merito del suo essere fine musicologo oltre che studioso della storia del suo paese. Merito delle sue composizioni e del suo approccio a questo disco che è destinato a diventare un ennesimo "classico" nella produzione del Nostro.
Canzoni che sanno di alcool di infima qualità e di desolazione (One Cat, One Vote, One Beer è illuminante al riguardo) . Atmosfere che dipingono la tristezza della povertà ma anche l'infinita voglia di riscatto che si illumina con l'eterna speranza della frontiera, del domani migliore. Non è un caso, infatti, che il disco si concluda con il traditional "There's A Bright Side Somewhere": "People got a good job somewhere, got a lot of good friends somewhere. Got a little suitcase, got a little family, over on the bright side somewhere".
Another record by Ry Cooder....cosa chiedere di più?

Giovanni de Liguori

Track list

1. Suitcase in my hand
2. Cat and mouse
3. Strike!
4. J.Edgar
5. Footprints in the snow
6. Sundown town
7. Green dog
8. The dying truck driver
9. Christmas in Southgate
10. Hank Williams
11. Red cat till I die
12. Three chords and the truth
13. My name is Buddy
14. One cat, one vote, one beer
15. Cardboard avenue
16. Farm girl
17. There's a bright side somewhere

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