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Lucinda Williams: Essence

A tre anni di distanza dal precedente “Car wheels on a gravel road” la cantautrice Lucinda Williams licenzia “Essence” (Universal) un album ancora più intriso di blues, di country, di canzoni per cuori infranti di quanto era riuscita con il precedente disco, album della consacrazione, realizzato in un arco di sei anni e in tre distinti periodi.

Per questo “Essence” la Williams,già una icona per gli amanti delle canzoni dei cuori solitari, sceglie il percorso tracciato da Bob Dylan col suo ultimo lavoro in studio, “time out of mind” -anche quello di tre anni fa- e raccoglie l’eredità sonora di quella grande raccolta di canzoni, mettendosi al fianco gli stessi musicisti del menestrello di Doluth.

Questa è una scelta importante perchè grazie a Tony Garnier al basso,a Charlie Sexton e Dave Mansfield alle chitarre e al solido groove del veterano degli studi d’America, il batterista Jim Keltner, la Williams solidifica concetti e stati d’animo ricamando su di essi con una passione vocale che per essere apprezzata poteva solo essere sottolinenata da quei musicisti giornalmente abituati a dare corpo alle parole del più grande poeta rock degli ultimi quaranta anni.

E così come accade con Dylan, questo ensemble si muove lento e sublime fra i meandri dello psicodramma personale di Lucinda.

Ogni tanto fa capolino la sua gioventù così come nel precedente apparivano temi scottanti come la pena di morte, oppure appaiono i tratti geografici della amata Louisiana, sottolineata con una economica atmosfera fatta di sudati refrain da angolo di strada.

Ma alla fine del percorso,di questo percorso,non ci sono lieti finali o indulgenze e le canzoni ci appaiono ancora di più il frutto di severe circostanze personali della Williams da molti descritta come una donna complessa,sfaccettata, apparentemente discontinua al di fuori del suo universo artistico.

”Essence”,"Out of Touch" e “Are You Down” sono solo tre fra gli undici titoli che hanno il suono di quello che tanti anni fa il cantante country Hank Williams definì in una sua canzone come ”Lovesick blues”.

Ma non c’è tempo per curare i cuori feriti perchè la qualità delle composizioni, l’esperto tocco sonoro, la profondità di queste storie che avrebbero fatto felici i lettori Carver, rendono semplicemente “Essence” di Lucinda Williams un album completo di vero genere americana,una pagina aperta che racconta la storia di un popolo che non sempre cambia, un libro sonoro da leggere sensa interruzione.


Ernesto De Pascale

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