. David Holt - Let It Slide

David Holt - Let It Slide
(HighWind)
www.davidholt.com



Let It Slide, David Holt’s newest album adds the slide guitar and original songs to his vast repertoire of musical skills. With him on this wonderful record there are special guest like Sam Bush, Doc Watson, Kenny Malone, Byron House and Gina Wammock.

Aprendo Let It Slide, il nuovo lavoro discografico di David Holt, la prima cosa che salta all’occhio sono le liner notes del disco scritte di suo pugno. Più che liner notes, sarebbe meglio definirle come una confessione a cuore aperto: “La chitarra slide mi ha salvato la vita. Prima della morte di mia figlia Sara Jane, mi divertivo a fare musica old time con il banjo. Dopo la sua perdita, dovevo trovare una ragione per esistere. Un amico mi diede una vecchia National Guitar…e le sue liquide note sono stato un antidoto per la mia tristezza”. Let It Slide, è dunque un disco fatto con il cuore, suonato in modo impeccabile ma soprattutto un esempio di come la slide guitar possa convivere con strumenti come il banjo e il violino, dando vita ad uno stile che si perde nella memoria della musica old time. Al fianco di David Holt in questo disco troviamo un cast eccezionale dove brillano le partecipazioni di Sam Bush, Doc Watson e Kenny Malone. Let It Slide si muove attraverso arrangiamenti curatissimi che mettono ben in evidenza la grande tecnica chitarristica di Holt che si apprezza tanto nei brani più radiofonici come la fascinosa title track che apre il disco tanto nei brani old time come Hole In My Heart e I Got You e in quelli più blues come The Steel Guitar Blues e Whistlin’ Asheville Blues, un magnifico strumentale dalla scala musicale insolita. Nello stile trasversale di Holt non mancano spunti gospel come nel caso dell’ironica Slowfood, in cui critica le abitudini alimentari da fast food e di Trouble In Mind, in cui la sua la steel di Holt duetta alla grande con il violino di Sam Bush, o ancora spunti rock come nel caso delle travolgenti Shotgun Wedding e Louise, entrambe marchiate da incredibili prove chitarristiche. Brano cardine del disco è però una personalissima versione del superclassico blues Sittin’ On The Top Of The World in cui Holt da il meglio di se imprimendo al brano una potenza espressiva incredibile con il solo ausilio della sua National Guitar. Tornando sul versante dei brani strumentali non si possono non citare John Harford’s Farewell in cui appare Steve Holler come ospite e la commovente Sara Jane’s Tune, dedicata alla figlia e posta in chiusura. Let It Slide piacerà senza dubbio agli amanti del sound della National Guitar ma ascoltandolo chiunque si accorgerà di quanto personali siano le note di questo disco.

Salvatore Esposito

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