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Dominic Priore - Riot on Sunset Strip
(Jaw Bone)
www.jawbonepress.com

This town is a quiet town/For a riot town/Like this town” (Lee Hazelwood)

Bella la gioventù che animava il Sunset Strip di Hollywood prima dell’Estate dell’Amore. L’industria cinematografica esplodeva, quella discografica pure, quella televisiva introduceva il colore e le macchine erano sempre più lunghe e più accessoriate. Si osava, le droghe costavano poche, erano migliori e legali, le ragazze sentivano il caldo vento dell’estate di Santa Ana e amoreggiavano al suono di un rock & roll più compatto, più adulto, maschio ma androgino, danzereccio ma non pecoreccio. Ai losangelini piaceva l’idea di esser parte della Beat Generation ma non ne volevano sapere di essere intellettuali a tutti i costi e quelli di San Francisco li accoglievano, sì!, ma solo per un fine settimana. Poi, anche il miglior ospite, iniziava a puzzare di stantio. Steve McQueen, Marlon Brando erano i New Kids in Town, Cary Grant con le sue 150 sedute di LSD in 7 anni, il veterano. Elvis la novità di turno ma solo per poco. .
Poi arrivarono i Beatles con la Beatlesmania, i Rolling Stones con il loro garage Rock inglese pieno di rave ups e lowdowns, seguiti dai beatnicks folk del Village in vacanza da una vita, accuditi da Jac Holzamn della Elektra records. Il Jet Set di Malibù e Beverly Hills allargarono le braccia a queste orde di giovanotti scansa fatiche e visionari mentre il Laurel Canyon, una foresta brulla ed impervia a ridosso della città più Chic, divenne il rifugium peccatorum delle future rock star.
Il Sunset Strip diventa in poco tempo il più intenso luogo dove sperimentare la creatività delle sale prove, delle nuove hit, delle band alternative, dove i nuovi produttori cinematografici come Bob Rafelson scovano i nuovi talenti come Jack Nicholson, Kris Kristofferson, dove il giornalista Peter Bogdanovich scopre di essere un regista, dove quattro ragazzotti diuventano The Money e tali resteranno per un bel pò.
Tutto terminerà dopo la festa di Monterey Pop che, pur organizzato da losangelini, diventa il trampolino di lancio della scena di San Francisco e si cristallizza quando la Woodstock generation riafferma il ruolo internazionale di New York City. Ma anche per Los Angeles come per tutti, Hollywood e il Sunset Strip l’imperativo è The Show Must Go On e gli anni settanta canteranno fin da subito una stagione straordinaria che Dominic Priore ferma con precisione e competenza in questo bel libro ricco di riferimenti, foto inedite, copertine e una toccante prefazione di Arthur Lee dei Love un minuto prima di salutare per sempre il suo amato Sunset Strip, dall‘angolo di Hillsdale & Clarksdale.

Ernesto de Pascale


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