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Radiohead - In Rainbows
(autodistribuzione)
www.inrainbows.com


Non si può scrivere di In Rainbows, settimo album dei Radiohead, senza affrontare le immancabili questioni sul modo in cui gli autori hanno scelto di distribuirlo al pubblico. L’idea di renderlo disponibile soltanto in download e a prezzo libero - con 0.00 fra le opzioni disponibili - ha ottenuto un’ovvia risonanza mondiale, spingendo in molti a chiedersi cosa succederà adesso che un gruppo tanto noto ha scelto di non appoggiarsi ad una major discografica. Rivoluzione, vera o presunta, che ancora nessuno può interpretare. Stime molto ufficiose fanno credere che l’operazione sia stata un successo, con ben 1.2 milioni di download relativi soltanto al primo giorno di “vendita” e un prezzo vicino ai tre euro di media per unità, ma serviranno conferme da parte del gruppo e non è neanche detto che arrivino. Quel che ancora non è comprensibile è come si muoverà l’industria nei confronti del proprio catalogo, e soprattutto chi deciderà di seguire le orme dei cinque di Oxford. Se artisti di “nicchia” come Ian Brown, o senza contratto come gli Happy Mondays hanno fatto sapere di essere entusiasti dell’idea, è da vedere se un sistema del genere possa portare dividendi a chi non possiede un pubblico planetario, o a chi lo possiede un pubblico più eterogeneo e meno affezionato di quella che in fondo è una delle fanbase più fameliche ed attente che ci siano al giorno d’oggi. Senza contare che una versione fisica del disco sarà presente nei negozi a partire dal 28 dicembre, decisione che limita la rottura di In Rainbows con lo status quo, voluta, sembra, per paura di non riuscire a farlo arrivare a tutto il pubblico. Ad avviso di chi scrive sarebbe stato molto più “rivoluzionario” far pagare un prezzo fisso per mp3 di alta qualità, senza andare nei negozi: una bella prova di forza, nonché il primo vero banco di prova per il futuro - teorico - dell’industria discografica.
Considerazioni che rischiano di far passare in secondo piano la qualità di un lavoro misurato ed accorto come solo i grandi album riescono ad essere, sintesi perfetta fra le attitudini classiciste ed avanguardistiche del gruppo. Dieci canzoni brevi, raccolte ed intense, quasi del tutto prive degli orpelli elettronici che avevano adornato i precedenti Kid A, Amnesiac e Hail to The Thief. I complessi overdub chitarristici di Bodysnatchers e Weird Fishes/Arpeggi, gli arrangiamenti di Faust Arp, due soli minuti pressoché perfetti, la quieta intensità di Nude e Videotape costruiscono un’opera che vive di dettagli e richiede parecchio tempo prima di schiudersi completamente.

Bernardo Cioci

Track List

15 Step
Bodysnatchers
Nude
Weird Fishes/Arpeggi
All I Need
Faust Arp
Reckoner
House of Cards
Jigsaw Falling into Place
Videotape

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