Richard Youngs - Autumn Response
(Jagjaguwar/Goodfellas)

Richard Youngs è uno dei cantautori più singolari dell’attuale scena contemporanea. Titolare di una carriera frammentata ed enigmatica, Youngs si è fatto conoscere negli anni per la complessità della sua scrittura e la cura certosina con cui registra i propri album. Autumn Response continua a segnare un sentiero di maggior “apertura”, come del resto è già accaduto in tutte le sue altre sortite targate Jagjaguwar. Nove pezzi che virano verso il folk inglese, anche se l’occhio minimalista di Youngs ne fornisce una visione decisamente peculiare, con due tracce vocali - suddivise per canali - che si rincorrono sopra una chitarra acustica, quasi a voler creare un effetto di eco che allontana padri putativi come Bert Jansch e Roy Harper in favore delle registrazioni più sperimentali di Robert Wyatt. Youngs accosta così quadretti intimisti e scarni (Low Bay of Sky, I Need a Light), ai toni più marcati di Paths in the Sky e a momenti forse troppo insistiti come i sedici minuti finali di Something in the Air o la ripetitiva One Hundred Stranded Horses. Il risultato è un album senza dubbio solido, a cui però mancano dei veri acuti per risultare memorabile.

Bernardo Cioci