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SPECIAL
Southside Johnny & The Asbury Jukes

Southside Johnny & The Asbury Jukes - Jukebox
Leroy Records/Blue Harp
www.southsidejohnny.org

A wonderful box set with unreleased and rare tracks celebrates the powerful sound of Southside Johnny and his Asbury Jukes.

Johnny Lyon meglio noto come Southside Johnny, a torto è stato sempre considerato un personaggio minore della scena di Asbury Park, nonostante negl’anni si sia conquistato sul campo la fama di vero animale da palcoscenico, sopperendo così ai suoi limiti come cantautore. In effetti lui cantautore non lo è mai stato, preferendo pescare dai songbook degli amici Bruce Springsteen e Miami Steve Van Zandt o ancora dal suo immenso patrimonio genetico-musicale che spazia dal soul di Solomon Burke e Sam & Dave, al blues di B.B. King e Big Joe Turner, passando per lo swing di Count Basie e il pop delle Ronnettes. Non è dunque un caso che con i suoi Asbury Jukes (fondati con Miami Steve nel 1975 dalle ceneri di una band locale, la Blackberry Booze Band) si sia meritato sin da subito l’etichetta di miglior party band di sempre. La loro avventura, cominciata nel 1976 con lo splendido I Don’t Wanna Go Home, non è stata priva di momenti negativi come i dischi poco riusciti degl’anni ottanta ma è stata sempre contraddistinta da eccellenti performance live. La lunga storia di Southside Johnny e dei suoi Asbury Jukes viene trattata con dovizia di particolari nello splendido Jukebox, cofanetto retrospettivo che raccoglie 70 canzoni tra demo, inediti, rarità e brani dal vivo in quattro dischi, più un concerto del 2001 come bonus disc, il tutto corredato da un dettagliatissimo booklet con splendide foto. Il cofanetto non trascura alcun periodo della carriera di Southside, comprese alcune orrende canzoni degl’anni ottanta ma in generale il valore dei brani presenti è altissimo. Un discorso a parte lo merita lo splendido primo disco con alcuni demo del 1975 (The Fever di Bruce Springsteen), parentesi cantautorali (Paris del 1979) e numerosi brani live (This Time It’s For Real, Love On The Wrong Side Of Town). I restanti tre dischi tuttavia non sono avari di sorprese con travolgenti rese live (Heart Of Stone, Talk To Me), magnifiche cover (Heart Of Saturady Night di Tom Waits, Rebel Rebel di David Bowie, Tired Skin di Alejandro Escovedo e una strepitosa Into The Mystic di Van Morrison) e grandi classici del soul e del blues (Walk Away Renee, Under The Boardwalk, Train Kept A-Rollin' e una fantastica The Dark End Of The Street). Sarebbe impossibile descrivere ogni brano in dettagli ma questa enciclopedia del rock chiamata Southside Johnny merita di essere sfogliata e amata.

Salvatore Esposito

Track List

Intervista a Southside Johnny



Johnny Lyon, meglio noto come Southside Johnny, è il vero re dei travolgenti rock ‘n’ roll party di Asbury Park. Lo abbiamo intervistato per ripercorrere insieme a lui tutto il suo percorso musicale, sintetizzato magnificamente in Jukebox, un un cofanetto retrospettivo che raccoglie inediti e rarità pubblicato di recente. Il vecchio leone però non ha mancato di regalarci qualche antipazione dei suoi prossimi progetti…

So che attualmente vivi ad Ocean Grove. Ti piace quel posto?
Mi sono trasferito dalla mia città natale diversi anni fa. C’è stato un periodo, molto tempo fa quando non volevo vivere lì perché la gente mi infastidiva, ora però è tutto più tranquillo e sono solo un altro vicino. E’ un posto speciale, proprio vicino all’oceano, un posto piccolo e sicuro. Sono rilassato là, e la mia ragazza lo ama e questo è fondamentale per me.

La tua vita musicale è stata influenzata dal Soul, R&B, Blues and rock'n'roll...in particolare quail artisti e gruppi ti hanno influenzato?
Sono cresciuto ascoltando i dischi dei miei genitori: Count Basie con il cantante Jimmy Rushing, Louis Armstrog, T-Bone Walker e Billie Holiday. Poi ho scoperto il Rhyrhm & Blues degl’anni cinquanta e sessanta, parlo di Joe Turner, the Drifters, B.B King. Per quello che riguarda il Soul ho amato Otis, Sam & Dave e certamente Aretha. I miei gusti sono sempre stati vicini alla Black Music, alla quale sono arrivato prendendo come modello gli Stones e Paul Butterfield. Loro erano ragazzi bianchi che cantavano R&B, e così pensai di provarci anch’io.



Puoi parlarci dei tuoi primi passi nel mondo della musica?
Non ho mai pensato di diventare un musicista. Cantavo alle feste con alcune bands a volte ma non avevo presto mai questa cosa seriamente. Poi Sonny Kenn, un legendario chitarrista locale, mi chiese di entrare nella blues band che aveva fondato e pensai che poteva essere uno sballo, così dissi di si. Era quarant’anni fa. Ed è ancora uno sballo.

Cosa ricordi dei grandi giorni di Asbury?
Ci sono tante cose! Noi eravamo I re di una piccolo scena, e c’erano ragazze, jam sessions, droghe e notti selvage passate a suonare fino alle cinque di mattina. Sono felice di aver passato quel periodo in quel modo. Ora non riesco a tenere il passo! Ricordo la prima volta che vidi Bruce Springsteen all’UpStage club e pensai: “ Chi è questo tipo? E perché è sul mio palco?” Fu grandioso quando poi ci conoscemmo. Lo odio ancora per quello però! Quel club è anche il posto dove ho conosciuto Steve Van Zandt, lui era un capellone che suonava alla grande una chitarra fuzzy e io ero un armonicista blues pieno di whiskey, eravamo una squadra eccellente. Poi insieme vivemmo un periodo speciale.

So che ami il vinile e che sei un avido collezionista. Ci puoi parlare di questa tua passione? Da dove nasce?
Nei primi anni sessanta, l’unico modo per ascolatare la musica, sia essa nuova o vecchia era la radio o i dischi in vinile 45 giri. Erano pochi gli artisti che amavano fare Lps, e quindi dovevi trovare i singoli. Era divertente ascoltare le B-side. Ricordo quando presi il primo 45 giri degli Stonese, non vedevo l’ora di ascoltarlo per capire cosa facevano quei ragazzi dall’altro lato. Così ho preso l’abitudine di comprare ogni 45 giri quando potevo e non l’ho mai persa. Ora ho oltre cinquemila 45 giri di alta qualità e sono sempre alla ricerca per trovare rarità.

I cd sono migliori dei vinile o i vinile sono migliori dei cd?
Per prima cosa i cd non hanno un bel suono. Comparando il suono dei cd con le versioni in vinile si sente la differenza. Ora alcuni dicono che non c’è molta differenza ma io continuo a preferire i vinile per il suono più caldo ma anche per il loro aspetto.

Vorrei parlare adesso dei box set. Era qualcosa che aspettavi da molto?
No! Non ho lavorato su questo progetto. Il mio amico e roadie Hood ha messo insieme il materiale che ha raccolto nei vari anni in cui ha lavorato con me. Lui e Brian Bannon, un altro vecchio amico hanno lavorato sodo e a lungo, io ho solo dovuto dare il mio ok. E’ il mio lavoro. E’ interessante ascoltare le cose vecchie, alcune sono buone alter meno, ma loro hanno fatto un ottimo lavoro, un ottima confezione ed è venduto come hotcakes. Dio li protegga! Non amo ascoltare i vecchi brani, ma loro hanno fatto un lavoro superbo cercando di far uscire le cose migliori. Io ho dimenticato la metà di queste canzoni. E ne rimetterò alcune di esse nel mio repertorio. Suonano ancora come se fossero cantate da un vecchio uomo cattivo. Molte cose non sono cambiate.



Ci puoi parlare di Hitchike e di tuoi primi brani? Cosa pensi di quei brani?
Bene, penso che la band suoni meglio adesso, ma noi ci siamo divertiti molto e c’era molta energia. Penso che quei vecchi brani catturino in pieno tutte queste cose. Penso di cantare molto meglio adesso e mi auguro di farlo ancora a lungo. 
 
So che ti piace molto interpretare I brani altrui, una delle prime cover che hai fatto è stata Only Want To Be With You, puoi parlarci di questo brano? Lo canti ancora?
Amo Dusty Springfield, e vorrei sempre fare una delle sue canzoni, ne scelsi una e la riarrangiai. La eseguo ancora occasionalmente, ma credo che sia uno di quei brani che trasmette più energia al pubblico.

Ho letto che hai in programma un disco di Cover di Tom Waits. Ho ascoltato la splendida versione di Hang Down Your Head dal tuo ultimo disco in studio e Heart Of Saturday Night dal box set. Come mai hai deciso di intraprendere questo progetto? Quando uscirà?
Voglio fare un disco di canzoni di Tom, è vero, Lo desidero da anni e vorrei anche che La Bamba arrangiasse una grande sezione di fiati, ho combinato due progetti. Il tutto mi è costato quasi due anni mezzo di lavoro per essere finito. Ora spero solo di farlo uscire il prossimo anno. E’ venuto fuori molto meglio di quanto mi aspettassi e sono molto ansioso di farlo ascoltare la gente.

So che stai lavorando ad un nuovo disco con i Jukes..
Ragazzo, dici che non lavoro sodo? Certo, spero di registrare questo nuovo disco con i Jukes quest’inverno. Sto ancora scrivendo alcuni brani per questo progetto. Non so di preciso di cosa si tratterà. Certamente ci saranno i fiati…sfortunatamente.
 
Come fai a mantenerti la voce così forte?
Bevo come un pesce e dormo come un morto.

A Novembre suonerai in Italia. Ti piace suonare qui da noi?
Amo l’Italia e tutti I musicisti italiani. Ogni cosa è fantastica. Cibo, bellissime donne, architettura, musica, arte, vino. È una grande cosa suonare in Italia. Oh e la grappa è magnifica!

Salvatore Esposito

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