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Daniel Martin Moore - Stray Age
(SubPop)
www.danielmartinmoore.com
www.myspace.com/danielmartinmoore

A very intense debut from this english folk influenced troubador from Cold Spring, Kentucky

La Sub Pop presenta l’esordio di Daniel Martin Moore, da Cold Spring, Kentucky, uno sconosciuto al mondo intero fino al giorno, gennaio 2007,in cui non fece recapitare un demo negli uffici di Seattle.
Siamo davanti a un cantautore di grandissimo talento, serio, raffinato ma allo stesso tempo anche semplice ed emozionante che scrive canzoni che rimandano dritto a Nick Drake, John Martyn e Tim Hardin e puntano dritto al cuore. Stray Of Age è un bel disco, il disco di chi fa sul serio. Fin dalle prime note di It’s You, Moore porta pace e rigore con canzoni minimali ma mai vuote - si ascolti il contrappunto pianistico e lo sparso accompagnamento per capire che questo è comunque un album ricco - con pochi strumenti a fare da contrappunto alla voce piena di sfumature di Daniel (In These Hearts).
L’idea generale è quella di trovarsi davanti a uno spirito libero, raccolto nel momento più completo della propria crescita, un Ray La Montagne con minori inflessioni rythm & blues ma pur sempre dal tono e dalle sfumature sinuose ( That ‘ll Be The Plan), a un artista che come molti suoi coetanei americani che amano il folk inglese - Espers, Meg Baird, Vetiver, Ben Chat - vuole misurarsi con la storia ( interpreta una intimissima Who Knows Where The Time Goes di Sandy Denny ).Produce Joe Chiccarelli (uomo nato come ingegnere del suono di Frank Zappa, ma produttore di cantautori borderline come Stan Ridgway e Steve Wynn) e qui e lì appare qualche ospite a colorare i suoni con violini ( Petra Haden, figlia di Charlie ) , viole, mandolini e corni francesi. Ma è lui, Daniel Martin Moore, otimo anche al piano come in By Dream dove è accompagnato al corno da Lee Thornburg, segno che per questo disco si è investito anche in musicisti giusti e sensibili, l’unico vero protagonista di questo ottimo esordio. Un giovane che chiede e pretende attenzione e concentrazione. Come si compete a un giovane grande artista.

Ernesto de Pascale

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