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Black Angels - Phosphene Dream
(Blue Horizon)

"great musicianship and performers, mesmerizing vocals and songs that penetrate the subconscious" - Seymour Stein

Quale miglior biglietto da visita per una giovane band delle lodi di Mr.Seymour Stein? Non solo lo storico fondatore della Sire Records si è espresso nei confronti dei Black Angels dicendo di loro "great musicianship and performers, mesmerizing vocals and songs that penetrate the subconscious", ma li ha messi sotto contratto con la sua Blue Horizon, storico marchio discografico che sta attualmente rilanciando assieme a Richard Gottehrer.
Originari di Austin, Texas, i Black Angels si meritano in pieno un tale riconoscimento artistico, specialmente grazie ad un disco intenso e completo come Phosphene Dream.
Terza opera del gruppo, l'album recupera avvincenti sonorità anni Sessanta velate di beat e le trasporta direttamente nell'universo di una garbata psichedelia.
Tra Kinks, primi Pink Floyd e Thirteen Floor Elevator, è un disco fatto di pezzi ben scritti, sostanziosi, originali, arricchiti da bellissime sonorità.
Realizzato a Los Angeles e prodotto da Dave Sardy (produttore anche dell'ultimo album degli amici Black Mountain), è un disco in cui il gruppo preme sull'acceleratore della propria carriera conquistandosi a buona ragione un posto nella rosa dei migliori dischi dell'anno.

Giulia Nuti

1. Bad Vibrations
2. Haunting at 1300 McKinley
3. Yellow Elevator #2
4. Sunday Afternoon
5. River of Blood
6. Entrance Song
7. Phosphene Dream
8. True Believers
9. Telephone
10. The Sniper

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