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Wolf People – Steeple
(Jagjaguwar)

The Seventies are back!

Amateli, odiateli, rassegnatevi in qualche modo. Sono gli anni Settanta che tornano attraverso un revival che ha canoni precisi. I Black Mountain fanno scuola nel campo dell'hard rock più classico e la esportano nei progetti collaterali di cui i vari membri fanno parte, le band storiche di prog si riformano, gruppi come Dungeon e Tame Impala del progressive riscoprono le derive più psichedeliche. Altre band, come i Wolf People, seguono le orme del progressive più prettamente classico. Nel loro esordio di materiale originale su lunga durata, Steeple, uscito per la Jagjaguwar, c'è l'eco dei Led Zeppelin, dei Traffic (di Winwood ogni tanto si riprende alla lontana l'approccio canoro), dei Black Sabbath, dei Jethro Tull (evidentemente evocati nel brano Tiny Circle). Qualche ballata dai toni più medioevali come Morning Born si alterna a chitarre distorte che si liberano in assoli genuinamente vintage, qualche roboante delirio psichedelico come la riuscita Cromlech lascia il posto ad una ballata dalle melodie più da Canterubury sound come Bank of Sweet Dundee pt.1. Viene voglia di puntare il dito contro il fatto che sono derivativi, è vero: le idee migliori in questo disco spesso sono riciclate da un mix delle migliori influenze che un adolescente possa avere. Ma non fatevi ingannare: il disco scorre bene, il sound è corposo, l'effetto è buono. Spesso circondati da musica originale ma obbiettivamente brutta, consolatevi con un disco dal sound familiare che di originale forse ha poco, ma di divertente e godibile molto.

Giulia Nuti

01 – Silbury Sands
02 – Tiny Circle
03 – Painted Cross
04 – Morning Born
05 – Cromlech
06 – One By One From Dorney Reach
07 – Castle Keep
08 – Banks Of Sweet Dundee Pt. 1
09 – Banks Of Sweet Dundee Pt. 2

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