L’ammiccante ragazza in copertina già racconta l’occasione da cui è partita la storia de L’ultima pista ,romanzo di esordio del romano Marco Steiner per la collana ‘popup’ dell’editore Cadmo.’Farewell ladies’ è un acquerello di Hugo Pratt,maestro indiscusso del fumetto e con il quale Steiner ha collaborato a partire dal 1993 nella realizzazione delle ultime storie dell’artista.L’ultima pista prende spunto da una delle creazioni di Pratt, Tango,proprio a seguire l’indicazione da lui ricevuta:”Perché non continui una delle mie storie?”

Questa ‘strana storia di incastri’ ha un protagonista io-narrante,l’americano di origini irlandesi Bob Collins,e molti personaggi sospesi fra fiction e leggenda.Quando Bob quasi per caso comincia a scavare nel passato della sua famiglia, si ritrova sulle tracce sia di parenti mai conosciuti,poliziotti corrotti e giornalisti impavidi sia di Corto Maltese e Butch Cassidy.Così L’ultima pista si svolge seguendo gli improbabili nonché documentatissimi intrecci fra tutti questi caratteri,sullo sfondo di un’ America e di un’Argentina viste con gli occhi non degli yankees ma di quelli che vi hanno trovato rifugio e speranza, spesso la morte.Bob Collins finisce per compiere un viaggio dai due volti:quello fatto di tappe geografiche ,antiche lettere e fotografie e quello della memoria.Ripercorrere e ricostruire la vita di altri per ‘riempire dei vuoti’ della propria vita,per ‘disegnare il passato’ e capire il presente.Conosciamo l’ultimo discendente di Cassidy,la tratta delle bianche nell’Argentina degli anni ’20,gli irlandesi scappati a Buenos Aires,la Patagonia di Cholila e del grande nulla.
Tanto nella scrittura quanto nella delineazione di caratteri e circostanze, Marco Steiner non tradisce mai lo straordinario immaginario di Hugo Pratt e ci trascina in un imperdibile itinerario di suspence e continui colpi di scena.



L’ultima pista è una storia assemblata e scandita in diciannove brevi capitoli,dove si lascia spazio al lettore di comporre visivamente gli scenari e gli uomini e le donne che si muovono al loro interno.Si nota che Marco Steiner ha fatto passare nelle maglie della narrazione le sue esperienze di grande viaggiatore e fotografo,il suo ‘sguardo’ nel senso vero del termine. E non manca proprio niente. Ragazze profumate che seducono,vecchie megere sommerse dal passato,assassini per necessità,whiskey facile per occasioni belle o brutte,Corto Maltese che entra e esce dalla scena con il suo fascino misterioso.Non ultima una suggestiva ‘colonna sonora’ che si intreccia alle tappe del viaggio e va dai Led Zeppelin e Pink Floyd agli U2 e Ry Cooder,passando per Astor Piazzola e Frank Sinatra.

Elisabetta Beneforti