Produced by Donogh Hennessy, Hush is a new album for Pauline Scanlon, the next big thing of Irish Folk Music. Her voice is superb and distinctive mix of fragility and intensity and her interpretation of traditional tunes are bound to be classics.

La voce delicata ed intense di Pauline Scanlon era arrivata agli onori della cronaca musicale con Libertango, splendido disco della grande fisarmonicista Sharon Shannon, nel quale partecipava come voce in un brano. Allo stesso modo molto apprezzato fu Red Colour Sun, suo album di qualche anno fa dove ebbe modo di focalizzare i suoi interessi sulla musica tradizionale irlandese. Sotto l’ala protettrice della Compass Records, la Scanlon, ha dato alle stampe il suo nuovo album Hush che allarga i suoi orizzonti al versante americano della Irish Music contaminandolo con il sound tipico degli Appalachi. Prodotto dal chitarrista dei Lùnasa Donogh Hennessy e inciso con un cast stratosferico che vede protagonisti musicisti del calibro di John R. Burr, Stuart Duncan, Kenny Malone, Darrell Scott, Danny Thompson e Garry West, questo nuovo album raccoglie undici brani per lo più provenienti dalla tradizione riarrangiati magnificamente e cantati ancor meglio. Ciò che si apprezza sin dalla prima traccia, Wearin’ The Britches, è la versatilità della voce della Scanlon, capace di trasmettere un flusso emozionale enorme in un crescendo che trova il suo vertice già nel terzo brano The Demon Lover, medley che unisce le murder ballad The House Carpenter e James Herris in un’interpretazione da brividi in duetto con Darrel Scott. Pregevoli sono i canti d’amore come Farewell My Love, Remember Me, le divagazioni nella Appalachian Music come Rain And Snow, le cover come When You And I Were True di John Spillane ma soprattutto The Green Fields Of Canada, in cui si respira l’intenso profumo delle vaste praterie canadesi. Hush è un disco che ci accompagnerà certamente lungo tutto l’inverno con le sue atmosfere rurali e il suo sound disincantato.

Salvatore Esposito