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VV.AA.
Concert for George

Warner

 
La foto campeggia in fondo alla scena. Un'immagine semplice quanto significativa: la divisa da Beatle con l'inseparabile chitarra. Come se da un momento all'altro potesse tornare a suonare con gli amici sul palco. Ma lui, George Harrison, purtroppo non c'era più. E nel novembre 2002 per ricordarlo la Royal Albert Hall ha ospitato un evento irripetibile. Per lo spirito, per il repertorio e per i personaggi presenti. Il Concert for George fortunatamente si trova in Cd e (meglio) in Dvd. Perché vedere e ascoltare ciò che i fortunati spettatori di quella sera hanno visto e ascoltato diventa non solo uno stimolo di sensi. Acquistare Concert for George è un atto d'amore, così come trent'anni prima lo era acquistare il triplo del Concert for Bangladesh, che George Harrison aveva voluto per aiutare le popolazioni dello stato asiatico, appena indipendente dopo una guerra terribile. Le analogie non sono poche: il concerto con tanti ospiti, musicisti che si ritrovano sullo stesso palco, il fine benefico (in questo caso l'incasso andava alla Material World Foundation). È vero che  i tempi sono cambiati e la spettacolarizzazione di un evento ai nostri giorni è ben diversa. Ma fortunatamente c'è una cosa che resta in primo piano nel Concert for George: la musica. Brani che resistono all'usura del tempo, sia che si tratti del periodo Beatles, sia di quello solista (principalmente dal triplo All Things Must Pass), sia dei Traveling Wilburys. Brani che i protagonisti suonano pensando non a loro stessi, ma a Harrison.
 
Sotto la direzione musicale di Eric Clapton ecco i protagonisti che sfilano in scena: Joe Brown, Jools Holland e Sam Brown, il figlio di George Dhani, Jeff Lynne, Tom Petty con i suoi Heartbreakers, Ravi Shankar e sua figlia Anoushka, Jim Capaldi, Billy Preston e i due Beatles superstiti Paul McCartney e Ringo Starr. Di questi erano con Harrison nell'avventura del Bangladesh Clapton, Preston, Ravi Shankar e Starr, ma tra i musicisti sul palco ci sono Jim Keltner alla batteria, Klaus Voorman al basso e Jim Horn al sax, anch'essi nel mega.concerto del 1971. E cosa dire di Ray Cooper, noto come percussionista con Elton John (fra i produttori di questo avvenimento insieme a Olivia Harrison e John Kamen), Gary Brooker anima dei Procol Harum vecchi e nuovi, Chris Stainton pianista e spalla di Joe Cocker nei tempi d'oro. Con loro tanti altri musicisti a conferire la giusta atmosfera di ricordo di un amico e di rispetto per la musica. Per non parlare dei due irresistibili momenti dei Monty Python (uno dei quali vede Tom Hanks in un coro vestito da giubbe rosse canadesi). Ovvio che la prima parte con il concerto indiano (altra analogia con il Bangladesh), seppur pieno di suggestione e di grande bellezza, tocca meno le nostre corde e quelle del pubblico della Royal Albert Hall. Siamo tutti lì ad aspettare i grandi hit, le grandi melodie, i grandi musicisti che le danno vita per quella sera. Possiamo sottolineare i momenti che consideriamo migliori, pur sapendo che ognuno ne può trovare altri: For You Blue (il retro di The Long and Winding Road) con McCartney protagonista, Handle With Care con i supersiti Traveling Wilburys Petty e Lynne (oltre a Dylan assente per noi ingiustificato), While My Guitar Gently Weeps, I need You e la Photograph di Starr-Harrison, con Ringo che omaggia così la splendida immagine che citavamo prima legandola alla musica.
 
Sono due i Cd, così come i Dvd che presentano la serata in doppia versione. Il secondo Dvd infatti contiene interviste nel retro, le prove e tanti ricordi per un musicista indimenticato. E che avrebbe detto ancora tante cose per il bene della musica.

 
Michele Manzotti

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