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Canzoni in Ombra: Canzoni in Ombra
(C10.0104)
roberto.ortolan@tin.it



I trevigiani Canzoni in Ombra, quartetto che ruota intorno alla figura del principale interprete e compositore all’interno della formazione, il cantautore Roberto Ortolan, hanno realizzato un disco d’esordio da ascoltare con attenzione. In dieci canzoni, di cui nove originali, tutte arrangiate con cura sempre secondo gli stilemi elettroacustici cari al cantautorato, mettono insieme uno stile sufficientemente originale da svettare nel panorama minore italiano. Il gruppo si dovuto confrontare con il problema, reale per il novanta per cento degli artisti d’oggi, dell’autoproduzione ed il risultato è molto professionale. Capaci d’atmosfere consone ai contenuti, Canzoni in Ombra ha costruito bene un disco in cui tutte le dinamiche funzionano e che ascolti traendone una sensazione conclusiva positiva e di forte completezza.
Molto ruota intorno alla voce di Ortolan, sicura e riconoscibile, che deve moltissimo agli arrangiamenti del gruppo. Il cantante chitarrista ricorda Francesco De Gregori, Mario Castelnuovo (“sottile nostalgia”), Piero Ciampi, un pò meno Fabrizio De Andrè e convince quando interpreta “Mi sono innamorato di te“ di Luigi Tenco. Più d’ogni altro Roberto Ortolan ricorda però il cantante di un gruppo europeo, i Double, che ebbero un certo successo nel 1986 con una canzone differente da tutto il resto, “Captain of my heart” (ascoltare “Elian” e la bella “Baci al vino“). In questo caso la similitudine è fortissima. Rispetto ai nomi citati, la voce solista di Canzoni in Ombra acquista originalità quando si lascia andare e scopre una naturale saudade che ben si accorda con il suo timbro vocale. In quei frangenti l’intero gruppo si scolla dall’obbligo – generalizzato un po’ in tutto il cantautorato occidentale - di dover declinare le storie cantate secondo le canoniche modulazioni folk rock; proprio uscendo allo scoperto, infatti, Canzoni in Ombra diventano più che mai personali.
Enzo Moretto alle tastiere colora con gusto il tutto e svetta alla fisarmonica in “Eroi” e nell brano di Tenco, Stefano Ottogalli suona le chitarre elettriche ed acustiche ed il dobro con competenza senza mai scadere nell’americanismo a tutti i costi (molto bene e misurato nella coda di “ sottile nostalgia“), la sezione ritmica di Andrea Fruzzetti e Moreno Marchesini non è mai intrusiva (quest’ultimo lo ricordiamo con Massimo Bubola e Marian Trapassi) e tutti insieme fanno girare un disco che merita di essere ascoltato da più persone possibili.
Adesso che negli ultimi anni abbiamo potuto ascoltare il cantautorato emergente crescere e constatarne la validità è venuto il momento che qualcosa accada e che certi operatori che si affannano a cercare artisti nuovi a tutti costi a destra e a manca inizino guardarsi meglio intorno per ottimizzare tanto buon lavoro affinché finalmente anche gruppi come Canzoni in Ombra possano venire alla luce (!).

Ernesto de Pascale



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