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Mark Fry – Shooting the moon
(Boredidlebaby)

Mark Fry esordì come cantautore nel 1972, pubblicando per l’RCA in Italia l’album Dreaming with Alice. All’epoca aveva 19 anni. L’album, influenzato da folk, acid folk e psichedelia, in equilibrio tra Donovan e Incredible String Band, non conquistò grande notorietà, diventando nel corso del tempo uno di quegli album minori difficilissimi da trovare.
Nel 2006 si è tornati a parlare di Mark Fry in occasione di una ristampa del suo album di debutto. Poi, a circa un anno di distanza, è arrivato il ritorno discografico come solista.
Shooting the moon si allontana dall’essere un nostalgico revival che guarda solo al passato. E’ un bell’album cantautorale, che si attiene ad una linea classica che echeggia Dylan e Donovan. E’ capace, pur con l’unico difetto di non abbandonarsi a grandi sperimentazioni musicali, di mostrare come Fry sia un cantautore autonomo, in grado di mettere insieme belle canzoni come l’apertura Under the milky way, la dolce Walking in Paradise, la confidenziale Now and then, la più ritmata Hand on the wheel arricchita dal grintoso fiddle di Stephen Bentley-Klein. E’ un bel ritorno per un artista che per così tanto tempo è rimasto lontano dalle scene, segnato da atmosfere calde e toni rilassati.

Giulia Nuti

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