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Segreto - Gina
(Il Popolo del Blues/Materiali Sonori)
www.myspace.com/ginaesegreto

Possiamo appuntarci tranquillamente il nome di Gina Fabiani tra le nuove realtà della canzone italiana. È un'artista romana dalla voce e dalla presenza scenica autorevole senza effetti speciali. Popolare nell'approccio e nel repertorio ma al tempo stesso familiare a generi come blues e jazz. Durante l'esibizione livornese per il Premio Ciampi 2008 ha scomodato paragoni importanti: ad alcuni ha ricordato Gabriella Ferri, senza però quelle asperità che la caratterizzavano nella voce, ad altri Lina Sastri. Inoltre l'album Segreto è stato premiato come migliore disco d'esordio al “Ciampi” quando era ancora autoprodotto e reperibile solo tramite la rete web o ai concerti, mentre oggi è nei negozi grazie al marchio fiorentino Il Popolo del Blues e alla distribuzione indipendente Materiali Sonori. Il disco mette in bella evidenza le doti vocali di Gina, potenti e raffinate al tempo stesso. Ma nonostante l’evidente protagonismo del canto, le tracce rappresentano anche il frutto del lavoro collettivo compiuto insieme a Daniele Bazzani, chitarrista e coautore con Gina delle musiche, e a Lorenzo Feliciati al contrabbasso che insieme ai colleghi ha curato gli arrangiamenti. Tre musicisti per un album mai monotono, dalle tante sfumature, dove già dall’iniziale Rapiti si capisce con i suoi cambi di ritmo che si può passare agevolmente da un’atmosfera all’altra, mentre Le mie parole riprende al meglio la tradizione popolare della capitale e nella jazzata Segreto testo e musica si inseguono ritrovandosi insieme in una mirabile costruzione musicale. Sottolineiamo anche la bella idea di usare il blues per omaggiare senza retorica Luigi Tenco in Guardarti ridere, l’ironia di Parigi, e soprattutto di Libera dove il passaggio tra tono minore e maggiore è un vero e proprio squarcio di sole. La ballata Una piccola canzone d’amore è struggente e al tempo stesso piena di speranza e sottolineata con raffinatezza da chitarra e contrabbasso. Questa strada è piena di riferimenti rock e ricorda le migliori atmosfere di Mia Martini. La conclusiva Raggiungimi è un degnissimo finale, onirico e poetico, suadente nel testo e nell’accompagnamento musicale. Un trio affiatato, una voce che conquista.

Michele Manzotti

Rapiti
Le mie parole
Segreto
Le onde
Parigi
Isola
Guardati ridere
Libera
Una piccola canzone d'amore
Questa strada
Raggiungimi

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