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Blur - All The People
( EMI )
www.blur.co.uk

Damon Albarn e Graham Coxon sono troppo intelligenti e smart per essere solo delle rockstar. Ecco perché All The People, doppio live che documenta un segmento del loro comeback tour britannico dell’estate 2009, vi lascerà con l’amaro in bocca e con la voglia di averne ancora, pur restituendo magistralmente quel senso di catastrofe ed epicità che da sempre accompagna una delle band più imprevedibili ed originali degli anni novanta.
Che va avanti da troppo tempo per essere solo vera.
All The People, due show, è sufficientemente caotico nel presentarci una band che aveva certamente qualcosa ancora da dire in una Inghilterra musicale persa lungo i dirupi di una industria in perdita e che è stata letteralmente implorata di riunirsi, a qualsiasi prezzo. Lì dove però il caos incalza gioiosamente sul palco, un brioso senso di frizzante incertezza rende l’ascolto partecipativo e intenso.
In 25 brani c’è la carriera dell’unica band che ha fatto davvero vedere i sorci verdi al Brit Pop, rivoltandolo come un calzino: da “Girls & Boys” a “Country house”, da “Parklife” a “Song 2” fino alle ultime, “Coffe & Tv”, “Tender” e “Out of time” attraverso il via dagli albori (“She’s so high”, la canzone che da sempre che apre il concerto come aprì la loro storia) e il classifico finale di “The Universal“. Ma in All The People c’è dell’altro : c’è che Albarn forse per la prima volte asserisce che la musica soul e northern soul è la spima dorsale della talentuosa musicalità che miscelata alla follia creativa di Coxon si declina in Blur.
Blur sono una calamita; con il loro populismo intellettuale esercitano sul popolo, ma anche ai piani alti della musica, una sorta di fascinazione che è, riscontrabile solo un passo indietro al loro, a Madchester, o prima ancora nella misticanza di The Smiths. Band e mondi figli di quella che potremo definire in ordine di tempo l’ultima rivoluzione britannica e che dopo il brit pop si spense, azzerando un filone industriale che in solo 40 anni ha perfino prodotto MBE (croci da cavaliere del lavoro) e baronetti.
Soffrite delle incertezze di Albarn, della troppa artisticità di Coxon ? Poco male!:se All The People non dovesse bastarvi potrete intanto rifarvi presto anche con “No Distance Left To Run” il documentario che li rivide insieme dopo nove anni senza peli sulla lingua, in attesa della nuova produzione Coxon/Albarn ( ? ) e dopo The Spinning Top, il succoso e splendido album solista di Graham Coxon. Solo l’odio/amore che Coxon e Albarn esercitano l’un per l’altro potrà infiammare di nuovo i Blur. Questo album è intanto un esercizio di memoria che testimonia un tempo presente che già fa parte del passato. Mai dire mai, il tempo degli eroi è definitivamente passato e le nuove leve dimenticano presto.


Ernesto de Pascale

Disco: 1
1. She's So High
2. Girls And Boys
3. Tracy Jacks
4. There's No Other Way
5. Jubilee
6. Bad Head
7. Beetlebum
8. Out Of Time
9. Trimm Trabb
10. Coffee And TV
11.Tender

Disco: 2
1. Country House
2. Oily Water
3. Chemical World
4. Sunday Sunday
5. Parklife
6. End Of A Century
7. To The End
8. This Is A Low
9. Popscene
10. Advert
11. Song 2
12. Death Of A Party
13. For Tomorrow
14. The Universal

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