. Neil Diamond - 12 Songs


Neil Diamond - 12 Songs
(Columbia)
www.neildiamond.com



12 songs is the wonderful Neil Diamond “come-back” album with the magic production of Rick Rubin. This album contain one of the best songs of this year a duet on Delirious Love with Brian Wilson.

“La maggior parte delle canzoni sono state registrate con Neil che suonava e cantava contemporaneamente”, così Rick Rubin, il produttore di 12 Songs commenta le sedute di registrazione al fianco di Neil Diamone. Da molto tempo Rubin sognava di realizzare un album con Diamond, con questo disco il sogno sembra essersi realizzato e con risultati assolutamente eccellenti. Ciò non sorprende affatto dato che Rubin sembra essersi specializzato nel portare a nuova vita stelle del passato. Quello che però sorprende è come il songwriting di Neil Diamond sia tornato a brillare come non succedeva da tempo. Per trovare un disco di pari qualità bisogna risalire a Moods del 1972, che rappresentò per molti il canto del cigno di Diamond. A differenza delle American Recordings di Johnny Cash che avevano aperto uno spaccato sulle immense capacità di interprete dell’uomo in nero, 12 Songs, ci restituisce un grande cantautore da molti dimenticato. Rick Rubin, per l’occasione, ha richiamato Mike Campbell (chitarra) e Benmont Tench (piano e organo), già preziosissimi al fianco di Johnny Cash, e ha esteso l’invito anche a Smokey Hormel (chitarra), Larry Knechtel (piano) e Billy Preston (organo), e insieme si sono messi completamente al servizio delle canzoni di Diamond confenzionando per loro un elegante abito acustico con lievi spaccati elettrici. Il famoso produttore americano è riuscito a conservare integra la carica emotiva di ogni singola interpretazione e lo si nota in brani come l’elegia d’amore che apre il disco Oh Mary, un saggio di purezza sonora e semplicità poetica o ancora il quadretto acustico Save Me A Saturday Night. Di grande intensità sono inoltre la tesa Hell Yeah, l’evocativa dichiarazione d’amore di Captain of a Shipwreck ("If you're captain of a shipwreck/I'll be first mate to your shame”) e la splendida Everymore. Non mancano picchi di potenza espressiva come Face Me, caratterizzata da un incantevole intreccio tra chitarre e archi, e We che sembra essere uscita da uno dei primi dischi di Diamond con tanto di fiati a fare da contrappunto alla linea melodica. Il capolavoro del disco però è una delle due bonus track, ovvero la straordinaria versione alternativa della già bellissima Delirious Love, cantata in duetto con Brian Wilson.

Salvatore Esposito

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