High Mistress of bittersweet Alternative Country goes West with lurid tales of hopes & glories
Con la sua entusiasta personalità provocatoria Lucinda Williams resta una mosca bianca della nuova musica country americana, alternativa perfettamente centrata alla stessa musica country che una volta si muoveva in altro modo, parlava un’altra lingua, guadava altrove, rispettando canoni che i nuovi hanno iniziato a spezzare già nella seconda metà degli anni settanta. E proprio da quel magmatico periodo giunge la più non giovanissima Lucinda che questa volta invoca l’Ovest ad alta voce.
La Williams ha minimizzato al propria offerta , sicura delle sue canzoni e grazie anche a un funzionante network di rapporti con artisti sempre simili a lei, da Elvis Costello, il suo più grande sostenitore alla regale Emmilou Harris fino a Neil Young, la cui ombra appare chiara già in “Mama You Sweet”,solo il secondo brano di “West” puntando alla essenzialità.
Chiuso quindi un capitolo con il precedente bel disco dal vivo qui la cantautrice riparte da lontano, da quando i dischi se li doveva praticamente produrre in prima persona per avere un po’ di spazio. Pratica questa che prima di lei aveva intrapreso altri grandi come Butch Hancock e che non la fece perdere d’animo, rendendola, già in tempi non sospetti, una tipa tosta e agguerrita.
Lo spirito di Townes Van Zant - per citare un altro texano punto di riferimento di Lucinda Williams-si sente quando il disco si fa grande come in “ Fancy Funeral” che vi invitiamo ad ascoltare spalla a spalla con l’ultimo album di Micah P. Hinson per coglierne le sfumature essenziali e l’aria di comunione dei due, divisi dalle generazioni ma vicini nel soundescape ( produce il grande hal Willner, uno che di orizzonti sonori ne capisce parecchio!) con la Williams una spanna avanti per i mezzi a disposizione ( l‘orchestra in “Unsuffer me“ fa la differenza !).
Un disco intensissimo questo “West” che richiede disposizione d’animo e tranquillità; i brani pare non vadano mai avanti, ma se date attenzione al setting generale comprenderete che la sensazione è studiata con una evidente attenzione ai particolari. Le strofe che non risolvono mai, retaggio antico di uno stile dylaniano portato all’eccesso, esasperando il racconto spingono al parossismo la musica e creano una tensione che è poi la chiave di volta di “West” come nella lunga “ Rescue” che potrebbe essere uscita dal songbook di Patti Smith ai tempi di “Waves”, omaggio al fascino punk che la Williams raccolse decenni fa rendendola una delle prime cowpunk girl d’America.
La differenza si sente fra la tensione descritta e il resto si sente ogni qualvolta la Williams cali un po’ la guardia come nella più normale “ Where is my love”, solo una bella canzone.
Sognante ed intensa la chiusura con il brano che dà il titolo, un walzer antico ed emozionante, agrodolce come le migliori canzoni di Lucinda Williams.
Ernesto de Pascale
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Track list
1 Are You Alright?
2 Mama You Sweet
3 Learning How To Live
4 Fancy Funeral
5 Unsuffer Me
6 Everything Has Changed
7 Come On
8 Where Is My Love?
9 Rescue
10 What If
11 Wrap My Head Around That
12 Words
13 West |