One day in 1953 orchestra directors and radio executives decided that was time to play old rhythms and jazz in the same airplay. Passing also through symphonic the cultural mix between modern and classical was born.


Quando grazie alla radio le orchestre divennero insostituibili compagne di tutti gli italiani e palestre d'ardimento per musicisti di livello eccezzionale,divenuti poi direttori acclamati ,inevitabilmente le correnti musicali nuove provenienti dagli Stati Uniti andarono gradualmente a sovrapporsi ai ritmi che davano il gusto musicale al dopoguerra. Appunto, dopo. Qualcosa doveva cambiare, da Lili Marlen si passava ai ritmi sincopati e alla bellezza di canzoni come "Night and day" di Cole Porter o quelle dei fratelli Gerswin.
Logico che all'epoca i direttori d'orchestra fosssero delle potenze in campo artistico, potevano fare e disfare carriere e le loro parole erano ascoltate da un gruppo di dirigenti radiofonici che della radio conoscevano tutto e avevano ormai capito che certi personaggi avevano le carte in regola per fare spettacolo e al contempo creare quel ponte tra vecchio e nuovo che ci permette di stare qui, voi a leggere, io a scrivere. La trasmissione si sarebbe intitolata "Nati per la Musica" e già si capiva il coinvolgimento artistico e di umano divertimento che sarebbe scaturito da quella serie di emissioni tra il dicembre '53 e l'agosto '54 presentate da Isa Bellini, brava e peraltro una delle pochissime donne allora nel ruolo. Due orchestre: quella di Ritmi Moderni diretta da Gorni Kramer e la Ritmo Sinfonica diretta da Lelio Luttazzi insieme a Jula De Palma, Lucia Mannucci, il Quartetto Cetra, Alberto Rabagliati, Katyna Ranieri, Teddy Reno, Alberto Semprini e le Peter Sisters. Notate già dai nomi il tentativo, riuscito, di miscelare le canzoni classiche italiane con ritmi nuovi attraverso la sensibilità propria degli artisti coinvolti. I due direttori e realizzatori per primi sono due musicisti legati alla tradizione, ma appassionati scopritori del nuovo che non poteva più essere fermato.
Da segnalare l'allora giovane crooner e neo industriale del disco Teddy Reno (aveva da poco fondato la Cgd) nella già citata "Night and day" ma anche Jula De Palma ne "La postina della Val Gardena". Il Quartetto Cetra come sempre perfetto in "Quello è un Italiano", "Il favoloso Gershwin" o la divertentissima "Se il jazz fosse nato a Roma" che vi consiglio, se potete, di montare e mettere come suoneria al vostro cellulare. Rabagliati al violino in un pezzo travolgente intitolato "Los Angeles" ci fa cogliere come un artista così "classico" non avesse timore di confrontarsi con cose nuove che comunque da tempo segnavano la sua strada.
Sono veramente tante le piccole gemme contenute in questa finale,speriamo per ora, uscita della collana "Via Asiago 10" nata grazie alla partnership tra lo staff dell'Audioteca della Rai, Radioscrigno e la Twilight Music. Una collaborazione che ha permesso l'uscita di quindici titoli appena restaurati con protagonisti italiani e stranieri della scena musicale, cinematografica e teatrale in diretta o registrati per la Radio Rai dagli anni '40 sin quasi ai giorni nostri.

Alessandro Mannozzi