Dopo la buona prova di “Puerto Rico” aspettavamo il nuovo album di Rodolfo Guerra per gli inevitabili confronti e per appurare se si era trattato di una fuggevole meteora oppure se ci trovavamo di fronte ad una bella realtà.
Con piacere possiamo dire che questo nuovo disco, “Todo”, non solo conferma le impressioni del precedente ma dà modo di constatare come le premesse si siano trasformate in certezze.
Guerra e il suo gruppo dimostrano infatti di avere raggiunto una solida maturità e, soprattutto il leader, sfodera numeri che erano probabilmente ancora in bozzolo, in attesa di uscire allo scoperto: arrangiamenti curati e pieni di musicalità, varietà di proposte ritmiche e, gradita sorpresa, un senso melodico prima poco praticato che potrebbe portare a Sincopa Latina anche il favore di un pubblico non solamente di stretta osservanza salsa.
A questo proposito è sufficiente ascoltare il bolero “Tu soledad”, la bachata “Ayer” o la delicata “Hermanita”, dedicata da Rodolfo alla amatissima sorella, per rendersene conto.
Ci sono naturalmente, e come, momenti di ritmo e vigore che faranno felici gli appassionati di musica latina e citiamo come esempio “Descarga peluche” e lo strumentale con sapori afro-jazz “Papaya”.
E’ un disco realizzato in Italia ma suona come se provenisse da Cuba: ascoltare per credere.

Rinaldo Prandoni