Voice and piano in an unique world
Attendiamo solo che esploda la sua notorietà. Perché le carte ci sono tutte e riguardano le capacità vocali e strumentali di questa artista. Leila Adu, neozelandese nata a Londra con origini europee e ghanesi e oggi residente a Roma, è un'autrice che fa del canto e della tastiera un unicum artistico. Non è una songwriter nel senso tradizionale, quanto una musicista che ha ben presente la struttura delle tre parti da utilizzare (voce, mano destra e mano sinistra) e su quelle intarsia le sue creazioni. Paragonata a Nina Simone, Bjork, Pj Harvey, Leila Adu usa il piano acustico o il Wurlitzer in modo talvolta percussivo per sostenere i vocalizzi ma anche melodico ricordando certe figurazioni dei preludi di Chopin per accompagnare il testo. L'utilizzo del pianoforte scordato di Dark Joan conferisce la giusta drammaticità al brano mentre gli accordi di Stop me Now ricordano il Mussorsgki di Quadri di un'esposizione con la voce che li segue battuta per battuta, mentre la melodia di Naive scorre eterea su figurazioni debussyane. Un album non certo di facile ascolto, ma con tanta sostanza e una creatività con possibilità di ulteriore sviluppo.
Michele Manzotti
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Helfire
Ode to the Unknown Factory Worker
A Moment of Peace
Dark Joan
Wolfmen
Stop me Now
Naive
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