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Andrea Giannoni – Dark Night
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Andrea Giannoni: keeping Italian blues alive

Emozioni, impressioni, stile musicale dell’armonicista blues Andrea Giannoni tutti fermati su questo disco. Dark Night è soprattutto una fotografia di come Andrea Giannoni interagisce con il suo strumento. Spesso da solo, spesso libero di esprimersi, nell’album domina il suo suono di armonica. Quella che dà vita a questo album è una formazione essenziale. A dialogare con Andrea c’è soltanto il chitarrista Paolo Lusenti, ma non si pensi che il suo ruolo sia solo quello di accompagnamento. La sonorità definita di Lusenti ben si sposa con il timbro d’armonica di Giannoni, e gli interventi di chitarra sia quando si aprono da soli sia quando interagiscono con l’armonica sono sempre garbati e misurati. Nell’album ci sono brani cantati, ma la percezione che si ha del lavoro è prevalentemente strumentale. E’ un album dallo stile classico e dalla sonorità molto essenziali, in cui a volte si accusano momenti troppo vuoti che rischiano di dare all’ascoltatore la percezione di un calo di tensione. Ma questo fa parte del rischio calcolato di portare a termine un album con una formazione a soli due strumenti. D’altronde una scelta di questo tipo non può che essere degna di nota per il solo fatto di averci scommesso, perché spesso suonare poco e le cose giuste è ben più difficile che suonare tanto. Fa piacere notare l’alta presenza di composizioni originali, perché sicuramente ciò che dà autorevolezza ai dischi di blues oggi e specialmente a quelli italiani è il fatto di scrivere. A lato rispetto alla musica, fa piacere menzionare anche il nome di Stella Siriu, che ha scattato le belle foto di copertina dell’album e che per un disco autoprodotto hanno uno standard notevole.

Giulia Nuti

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