. Tom Verlaine - Around - Instrumentals Volume II
Le voci dell'anima e del cuore nel nuovo disco di Tom Verlaine:
In "Around" sedici tracce strumentali seguono
l'appena pubblicato album solo
Tom Verlaine - Around
Instrumentals Volume II

(Thrill Jockey records)
www.thrilljockey.com

Former guitarist of Television again in the studio short after the release of the new solo album for recording instrumental music,repeating the twelve years ago experience of "Warm and Cool"

Sembra logico ed imprescindibile artisticamente che se uno decide di farsi chiamare Tom Verlaine,in omaggio a Paul poeta simbolista francese,debba in qualche modo affidare la ricerca dei simboli allo strumento che più gli ha permesso di esprimere se stesso:la chitarra. Da questa esigenza nasce "Around",un cd contenente sedici tracce strumentali che esce a distanza di quattordici anni da "Warm and Cool",primo album di strumentali pubblicato dal songwriter americano. E' stato da poco pubblicato il suo album solista di cui trovate recensione nel sito e,forse per sfruttare la promozione dovuta a questa uscita accolta benissimo,Tom Verlaine propone anche una serie di canzoni che lo vedono alla ricerca di un abbozzo,di un'idea oppure canzoni più composite,soprattutto quelle registrate con la sezione ritmica composta dal batterista dei Television Billy Ficca e dal bassista Patrick A. Derivaz. Qualche titolo: "Meteor Beach" con rarefatte sonorità africane ed hawaiane,"Eighty Eights" che diventa quasi jazz nel suo volersi porre in una zona di confine (esercizio che all'ex Television è sempre riuscito bene). Notevoli anche i brani in cui lo troviamo accompagnato da un non citato musicista che suona uno strumento indiano,l'alap,"The O of Adore" su tutte. Schizzi di vita,di situazioni o semplicemente immagini come in "Rain,Sidewalk" o "Brief Description".
Un disco che,vista la poca conseguenzialità del mood di ciascuna canzone con quello della successiva può risultare spiazzante,difficile da assimilare,oltretutto è strumentale. Eppure se gli si dà l'attenzione che si dovrebbe dedicare sempre a quello che si ascolta si scopre che il passaggio dalle sensazioni gioiose e rilassate a quelle più cupe ed intimiste o da pezzi strumentalmente più "pieni" ad altri scarni ed essenziali,valorizza le idee che sono dietro ciascuna canzone. Idee e sensibilità che in ogni pezzo esprimono emozioni da parte di un songwriter di grande livello che ha anche una spiccata propensione per l'espressività nei suoni,grazie al suo stile chitarristico sempre avvolgente,molto giocato appunto sullo stimolare immagini oltre quelle evocate dai suoi testi.
Vale la pena accostarsi a questo nuovo lavoro di Tom Miller,in arte Verlaine,anche se da poco avete nella vostra discoteca l'appena uscito "Songs and other things",non foss'altro perchè il nostro non è poi così prolifico. Erano più di dieci anni che non incideva a suo nome e di botto...due! Approfittatene...


Alessandro Mannozzi

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