The skills of the greatest Italian actor of neorelismo in cinema here recorded for radio ,another way to get inside the art of Aldo Fabrizi as a comedian for the audience outside Italy where Aldo was not well known for his “romanity” and for the descriptions of a town where people is not the same as in the beginning of 20th century.

Si! Eccola Roma, la città dove da bambino potevi giocare a pallone anche ar foro romano o in mezzo alle strade der centro senza che passasse ‘na machina (io l’ho fatto dove ora non c’entra nemmeno un motorino…), la Roma delle botticelle, dei vetturini, dei tranvieri, di Cucuzzella il bagnino, dello “Stramenestrello” o della cucina di Aldo Fabrizi in via Arezzo, vicino piazza Bologna dove anche Luciano Vincenzoni che è stato ospite della rubrica “People and Places” due mesi fa si è cibato di prelibate “porpette”, sono protagonisti di questo prezioso cd. La decima uscita della collana “Via Asiago 10” che raccoglie inedite registrazioni dell’audioteca Rai opportunamente restaurate è per me, romano de Roma, l’occasione per un viaggio nel passato, ma anche l’occasione tanto desiderata di apprezzare ancora una volta l’arte di un grande attore a cui tutti siamo legati vuoi per le sue indimenticabili interpretazioni drammatiche,vuoi per le sonore risate che abbiamo fatto ascoltandolo alla radio o guardandolo in tv. Un attore della generazione legata al bianco e nero che fa apparire anche la televisione come qualcosa di profondo…eppure in questo cd ascolterete critiche feroci, ma velate, alla “scatola magica” o al neorealismo come ascolterete grandi prove d’attore. A cominciare dalla prima traccia che lo vede con sua moglie Reginella,notissima cantante-posteggiatrice (e mica solo a Napoli!), protagonista del festival della canzone romana di S.Giovanni, scambiarsi insulti negli “Stornelli a dispetto” del 1939. Con Reginella saranno compagni di palcoscenico fino a che Aldo non verrà rapito dal cinema. Irresistibile la parodia del Sanremo 1971 presa da “Gran Varietà” e illuminanti le interviste che Franco Nebbia realizzò nel 1980 dove il grande attore parla del suo ben noto caratteraccio, del neorealismo, della Magnani (“è lei che ha lavorato con me, non io con lei, con tutto il rispetto eh…”) e dei mille lavori che da bambino fece per aiutare la famiglia come il postino,il vetturino,il portiere regolarmente portati sulla scena negli anni seguenti. Non può mancare il Fabrizi cuoco che ci svela la ricetta dei maccheroni alla scapola e la comicità tradizionale romana nello sketch “L’Olimpionico” che molto deve a Ettore Petrolini.
Il cd si chiude con “La Morte”, un estratto dello Speciale Gr2 dove Fabrizi recita una poesia esilarante e tragica ad essa dedicata. Lo stesso anno,il 1990,proprio la morte bussò alla porta della cucina di via Arezzo, portandolo via per sempre dalla sua città e da noi che gli abbiamo voluto tanto bene.
Addio Aldo e…”come stamio, arimanessimo!”.

Alessandro Mannozzi