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Ian Hunter – Shrunken Heads
(Yep Roc Records)
www.ianhunter.com

Ian Hunter hit his popular peak as the frontman for Mott the Hoople. Shrunken Heads is first album in six years for him. Co-produced by Andy York, this album shows reflect Ian's take on life and musically is based on the same Dylan/Stone-ish rock that has always served his vocal range very well.

Ian Hunter è senza dubbio uno dei personaggi più influenti degl’anni settanta, uno di quelli che hanno contribuito in modo determinante ad incidere un solco profondo tra la stagione hippie e la rivoluzione punk. Erano i giorni del glam rock, dei Mott The Hoople, delle scorribande con Mick Ronson e del legame profondo con David Bowie. Da allora sono cambiate molte cose, Ian Hunter, terminata nel 1974 l’esperienza con i Mott The Hoople si è dedicato alla propria carriera come solista che fin ora gli ha fruttato ben undici album, non tutti in grado di ripetere i fasti del passato, o di quella All Young Dude che gli regalò David Bowie. In particolare gl’ultimi tre dischi sono usciti per tre etichette differenti, segno evidente sia di un progressivo appannamento della sua vena compositiva sia della sua idiosincrasia per le vendite. Il suo ultimo disco in studio, Rant, risale ormai a sei anni fa e i tempi erano ormai maturi per tornare a mettersi in gioco, complici anche alcune prestigiose collaborazioni (Jef Tweedy) nate negli States, dove ormai risiede stabilmente da qualche tempo. Eccoci così di fronte al suo nuovo album, Shrunken Heads, co-prodotto dal chitarrista di John Mellencamp, Andy York ed inciso con un pugno di ottimi musicisti come: la violinista di Bruce Springsteen, Soozie Tyrell, il batterista Steve Holly (Wings, Joe Cocker), il bassista Graham Maby (Joe Jackson, Natalie Merchant) e i chitarristi Jack Petruzzelli (Rufus Wainwright, Joan Osbourne) e James Mastro (John Cale). A differenza di Rant che criticava aspramente la situazione politica e sociale della Gran Bretagna, e Ian Hunter, questo nuovo album è una sorta di raccolta di cartoline dall’America di oggi, il tutto filtrato dal personalissimo gusto rock di Ian Hunter. Si ritrovano infatti spaccati dilaniani, momenti di collar rock, qualche leggero ammiccamento al glam rock di un tempo e soprattutto alcune geniali intuizioni nate dalla collaborazione con Jeff Tweedy che ha co-firmato tre brani. I due infatti hanno avuto modo di confrontarsi molto e di trovare una grande sintonia e complicità nel comporre insieme. Il disco si apre con un attacco quasi spietato ai leader politici definiti appunto “Shrunken Heads” per le loro cattive decisioni che danneggiano la gente comune e si snoda attraverso brani dai testi sferzanti e senza mezzi termini come Soul Of America dove descrive i solitari paesaggi americani e Brainwashed in cui critica il consumismo degli States. Non mancano accenni al potere dei media in Fuss About Nothin’ mentre in How’s Your House racconta una triste storia del dopo Uragano Katrina. Gli altri brani nascondono tematiche molto personali come Word (Big Mouth), Guiding Light dove si tocca il tema della redenzione e lo scanzonato bluegrass I Am What I Hated When I Was Young. L’album si chiude con la bellissima ballata Read 'Em and Weep che suggella un disco sicuramente da ascoltare. Se Shrunken Heads sarà un successo commerciale o no poco importa, l’importante è aver ritrovato un Ian Hunter in gran spolvero. Le prime copie del disco avranno incluso un bonus cd con due canzoni escluse dal disco.

Salvatore Esposito

Track list

1. Words (Big Mouth)
2. Fuss About Nothin'
3. When The World Was Round
4. Brainwashed
5. Shrunken Heads
6. Soul Of America
7. How's Your House
8. Guiding Light
9. Stretch
10. I Am What I Hated When I Was Young
11. Read 'Em 'N' Weep

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