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LIBRI

Carlo Loffredo – Billie Holiday, che palle!
(Coniglio editore)
www.coniglioeditore.it

Italian vintage jazz history told by a brilliant double bass and banjo player

Qualcuno lo ricorda sulle onde di Radio Rai quando con la sua "evve" caratterizzava un programma dal nome "Per noi adulti". Altri lo inquadrani meglio nella televisione in bianco e nero con un banjo in mano, anche se lo strumento che lo caratterizza è il contrabbasso. Carlo Loffredo, classe 1924, ha deciso di raccontare la sua vicenda umana e musicale in 300 pagine. Ed è stato un bene perché grazie al suo libro emerge uno spaccato del jazz italiano del secondo dopoguerra altrimenti difficile da recuperare da altre fonti. Se pur pieno di aneddotica, Loffredo (dotato di memoria di ferro tanto da buttare giù questo scritto nel giro di poche notti) riesce nell'intento di proporre una storia compiuta e cronologicamente ben costruita per il lettore, a eccezione delle ultime pagine dove però sono altri i motivi di interesse. Loffredo ha voluto descrivere l'entusiasmo con cui ha affrontato la difficile professione di musicista e i vari colpi di fortuna (da lui stesso sottolineati) che gli hanno permesso di viverla insieme a grandi artisti più o meno noti e di uscire vincitore da festival e rassegne internazionali con la sua Roman New Orleans Jazz Band. Tutto ciò passando dai caffè ai salotti, dalle teatri alle arene, dalla radio e dalla tv fino al cinema con la partecipazione a un Americano a Roma con Alberto Sordi. Pagine piene di nomi, di situazioni e di battute che riescono anche a strappare sonore risate, un fatto da sottolinare con molto piacere. Certo, Loffredo è un fiume in piena e talvolta la narrazione esce dagli argini, ma senza esagerare. Anzi, mettendoci nelle condizioni di rimpiangere di non aver vissuto come lui incontrando Louis Armstrong, Dizzy Gillespie e Oscar Peterson, passando intere estati alla Bussola di Sergio Bernardini come presentatore e musicista, eseguendo miriadi di jam sessions con i più disparati artisti. Pagine tutte da leggere e da vivere insieme all'autore, schietto come una bottiglia di buon vino e protagonista di primo piano della nostra storia musicale.

Michele Manzotti

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