.

The National - High Violet
(4AD)

Nel pentolone multiculurale di Brooklyn, loro casa adottiva, c’è spazio per The National, cinque antidivi dell’Ohio che dal loro terzo album del 2005, Alligator, attraverso il successivo Boxer del 2007 e vari progetti ( Dark Was The Night, the Clogs), con il nuovo High Violet, fanno sentire in modo sempre più autorevole la propria voce.
Guidati da due fratelli Aaron e Bryce Dessner per The National la strada pare essere per scelta sempre in salita: le nuove canzoni tornano ad ampie enfasi citaristiche come in Boxer con toni a tratti esasperati, prediligendo atmosfere cupe, riflessive, agre, sin dalla iniziale Terrible Love con fiati da variazioni Elgar, desolate ( Afraid of Everyone con Sufjan Stevens ), definite dalla intensa voce baritonale di Matt Berninger. Il cantante guida il gruppo arricchito da Bon Iver in Vanderlyle Crybaby Gres e da Richard Reed Parry degli Arcade Fire attraverso il senso di selvaggia avventura di LemonWorld, la ricerca del proprio io nella confessionale Conversation 16, analizzando lo spiazzamento di chi lascia la provincia non sapendosi adeguare alle metropoli incapace di tornare indietro come nella autobiografica Bloodbuzz Ohio. Sono questi solo un esempio di dove va la band grazie a melodie così ricche e ben articolate che sanno toccare anche temi universali come in Afraid of Everyone, pungente brano sullo stato dell‘America oggi. Più in generale in High Violet prevale un bel senso di democrazia artistica; si sente il lavoro di gruppo, l’unità di una band rifiutata a lungo, forse solo perché incompresa, che si prende una intelligente rivincita con un mondo musicalmente mediocre e modesto che la comunità di Brooklyn pare tenere a distanza.
Per tutta la bellezza superiore e rarefatta del nuovo album ci si chiede se tanta intensa musicalità dipanata in 11 canzoni personali e catartiche possa seriamente rischiare di non trovare una precisa collocazione per via di un innato senso di elezione che da tanto tempo ormai è andato perso nel polverizzarsi delle proposte di qualità in un mercato sempre più confuso.

The National saranno direttori artistici di una due giorni dedicata alla scena di Brooklyn presso il prestigioso festival La Nuit de La Fourviere a Lione il 12 e 13 luglio prossimo con Dirty Projectors, sufjan Stevens, My Bright Diamond, Sharon Jones & The dap Kings e altri nomi in via di definizione. Al momento non si prospettano date in Italia.

Hrundi V. Bakshi

tutte le recensioni

Home - Il Popolo del Blues

NEWSLETTER

.
.
eXTReMe Tracker