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Macario, parole e musica
Raffaella De Vita e Roberto Cognazzo
Folkclub Ethnosuoni

L’Italia in bianco e nero fortunatamente non muore mai. In anni in cui l’immagine è preponderante rispetto ai contenuti la riproposta dell’opera di personaggi che hanno fatto la storia artistica del nostro paese è sicuramente gradita. In questo caso parliamo di Erminio Macario, la cui figura ha voluto dire una buona fetta di avanspettacolo, teatro colto e cinema dell’Italia dagli anni ’40 del 900 in poi. Pensiamo a film indimenticabili come il Monaco di Monza insieme a Totò e Nino Taranto, e tanti altri. Certo c’è anche un aspetto diverso di Macario, quello di autore di testi e musiche che lo avrebbero potuto lanciare nelle vesti di chansonnier se solo la sorte avesse deciso diversamente. Poi la Vis comica dell’attore piemontese ha avuto il sopravvento.
Fortunatamente a rendere giustizia al Macario compositore e interprete arriva un disco pubblicato dalla Folkclub Ethnosuoni di Casale Monferrato, con i brani interpretati da Raffaella de Vita e Roberto Cognazzo. Gli arrangiamenti sono essenziali proprio per evidenziare come le canzoni avessero qualcosa da esprimere nel testo. Una piccola storia, una breve narrazione in stile teatrale danno alla forma canzone un significato ben diverso. Pensiamo alla memoria difensiva di un processo sintetizzata in Dove sei Lulù?, che apre il disco, dal film Imputato, alzatevi o alla celeberrima Camminando sotto la pioggia dallo spettacolo Tutte le donne, un vero e proprio manifesto di vita, o ancora il nonsense di Lo vedi come sei? Tra gli autori Giovanni D’Anzi, Gorni Kramer, Garinei e Giovannini, Cherubini e Bixio, oltre allo stesso Macario.
Raffaella de Vita dà un’interpretazione giusta, anche se enfatica in certi momenti ed è ben sorretta da Roberto Cognazzo al piano che deve affrontare vari stili con la collaborazione di Silvano Bollati alla chitarra. Alla realizzazione del disco ha contribuito la Regione Piemonte per un giusto tributo a uno dei suoi figli migliori.

Michele Manzotti




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