The Who - Wire & Glass

Alive and well: The Who are back on tracks both live and in studio!

In concomitanza con le date europee, gli Who pubblicano questo ep che anticipa di alcuni mesi la pubblicazione di un nuovo album a nome Who a distanza di 24 anni dall’ultimo ‘It’s Hard’.

‘Wire & Glass’ è composto da 6 canzoni dalla durata di poco superiore al minuto con l’eccezione della finale ‘Mirror Door’, una sorta di advance tape di quello che sarà contenuto nel disco, ancora senza titolo, che uscirà il 30 ottobre prossimo.

‘Sound Round’ si apre con una rullata ed una strofa che rimanda direttamente a ’Real Me’ da ‘Quadrophenia’ con Daltrey e Townshend in forma strepitosa mentre ‘Pick Up The Peace’ è un mid tempo dominato da una strofa melanconica a cui si oppone un ritornello diretto.

‘Endless Wire’ si prepara a divenire un potenziale hit per il suo ritornello semplice e diretto. La canzone più americana mai scritta da Townshend.

‘We Got A Hit’ è una sorta di canzone ben augurante non avendo mai avuto gli Who in tutta la loro carriera un numero 1 nella classifica dei singoli.

Townshend canta ‘They Made My Dreams Come True’ (canta anche ‘Endless Wire’), un pezzo atipico per gli standard degli Who, con la chitarra acustica in bella evidenza e la melodia che sembra attinta dalla tradizione folk inglese.

‘Mirror Door’ coniuga il rock sanguigno con un testo che prende in considerazione il potere della musica, i suoi eroi caduti (Johnny Cash, Howlin’ Wolf, Elvis, Buddy Holly), le band del passato (“Golden Stairway to a Zeppelin Heaven”), la difficoltà alle volte di separare l’immagine di rockstar con quella di uomo, tema questo molto caro a Townshend, vittima anch’egli di questa sorta di “malattia”.

Pete Townshend sembra aver trovato di nuovo l’ispirazione dopo alcuni anni di incertezza e di totale immersione nei suoi archivi personali per la pubblicazione del progetto ‘Lifehouse’ abbandonato a malincuore nel 1970, confermando che guardare indietro, al passato, non è sempre una cattiva idea.

Jacopo Meille