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Terry Callier Band

Il Roma Jazz Festival inizia con un free concert:
Terry Callier,uno di quelli che è tornato a fare musica grazie alla radio...


Terry Callier Band
Roma, Parco della Casa del Jazz 11 luglio 2006

Il Roma Jazz Festival, giunto alla trentesima edizione,già da alcuni anni offre le sue proposte anche contemporaneamente in luoghi diversi. Quest'anno il club La Palma, l'Auditorium Parco della Musica e La Casa del Jazz il cui curatissimo parco ospita un autore di rilievo che è tornato alla musica negli ultimi anni. Terry Callier aveva iniziato a pubblicare in America nel 1972 e in sette anni registrò cinque album per la Cadet :"Occasional Rain", "What colour is Love", "I Just can't help myself", "Fire on Ice" e "Turn on your Love". Probabilmente la commistione di jazz,folk e musica latina che è alla base del suo stile era un pò troppo ardita per gli anni settanta e questo,oltre che un modo di vita e un carattere particolari, lo allontanò dal mondo della musica. Ha lavorato come tecnico informatico fino a che un dj inglese, Giles Peterson, non cominciò a programmare i suoi vecchi dischi ed inserirli nei suoi dj set. Piacque. Da lì la ripresa dell'attività discografica con l'etichetta inglese Acid Jazz e una serie di collaborazioni di rilievo tra cui spicca quella con Paul Weller che li ha portati a scrivere "Brother to Brother" per il cd "Speak your Peace" prodotto qualche anno fa a Londra da "Bluey" Maunick. È stato insomma grazie all'ondata acid jazz degli anni novanta e alla radio che abbiamo potuto tornare ad ascoltare uno dei grandi protagonisti della Chicago del 1970.



In concerto Terry Callier è accompagnato da Jim Mullen alla chitarra,Dave Barnard al basso,Chris Kibble alle tastiere, Gary plumley sax e flauto,Bosco De Oliveira alle percussioni e Nic France alla batteria. Sono tutti musicisti che vengono dal latin e dal funk con incursioni nel jazz moderno degli Steps Ahead o Us3 e si sente. Qualche piccolo momento di panico durante certi temi latin non macchia una buona performance con belle canzoni tutte uscite dalla penna del bandleader che le canta con grazia ed espressività e suona la chitarra delicatamente,molto anche sulle armoniche e su temi a volte rarefatti ed ispirati. Ovviamente una band così composta va alla grande anche sul ritmo veloce,"Running Around" e "For Miles" (sì, lui) su tutte. Poi tutte le altre di cui diverse tratte dal suo repertorio più lontano oltre che dagli ultimi cd. Scrive bene Terry Callier,racconta di pace,di società piene d'amore ("Imagine a Nation"), di razzismo e di guerra e non ci si meraviglia che ora si trovi in Europa,a Londra, dove almeno quando arrivi all'aereoporto non ti fanno la Tac...
Bel concerto, buona band, grande bandleader e una magnifica,fresca (finalmente!) serata romana accanto alle mura della città. Che altro chiedere? Era anche gratis...


Alessandro Mannozzi

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