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Roxy Music

Un nome che tutto un programma: musica rock ma dai toni brillanti ed eleganti dove la ricerca sposa lo stile. A 34 anni dal loro esordio su disco (1 luglio 1972) il gruppo del cantante Brian Ferry si ripropone oggi pressoché immutato.A fianco del dandy e compassato Ferry ci sono ancora Phil Manzanera, chitarrista sempre alla ricerca della novità e recentemente con David Gilmour, Andy Mc Kay, sassofonista avanguardistico dal suono pastoso e revivalistico, Andy Thompson, batterista con l’ingrato compito di amalgamare tre ex studenti d’arte e design in una rock & roll band. Agli albori del gruppo gli studenti erano quattro, per essere precisi. Ma il quarto, quello che nei primi due dischi del gruppo, “Roxy Music” e “For Your Pleasure”, face davvero la differenza, se ne andò prestissimo, Si chiamava Brian Eno.
I Roxy Music arrivarono sulle scene già completamente forgiati per intenzioni e finalità. Fu uno shock. Parevano usciti da un disco volante con il loro look sfavillante e futuristico, ma suonavano come un nostalgico gruppo proveniente dal futuro. Adesso che il futuro è qui e loro sono semplicemente contemporanei, senza aver fatto mai niente di differente, perché nella loro lunga carriera hanno saputo proseguire un percorso coerente che li ha portati – basti ascoltare il bellissimo “Avalon“ – a non tradire mai i propri esordi.
La musica britannica deve moltissimo ai Roxy Music. La loro coerenza dette fiato e autorevolezza al cosiddetto genere Glam (a cui loro non vollero mai essere avvicinati ma basta ascoltare i primi due album per capire il motivo) e ai suo eroi: Marc Bolan, Mott The Hoople e ai più commerciali Slade, Gary Glitter. Nei tardi ani settanta tracce della loro unicità e genialità si trovano riascoltando Siouxie and the Banshees o Echo and the Bunnymen, negli anni ottanta ispirano gli Human League di “You don’t Want me“, i Duran Duran, the Psychedelic Furs, Gary Numan. Nei novanta dettero motivazioni sufficienti a gruppi come Suede. Oggi Morrisey afferma di non poter vivere senza di loro.
I Roxy Music di Ferry, Manzanera, McKay e Thompson (in un primo momento si era parlato di una reunion con Eno ma era un’esca per far solo rumore, non avverrà mai non preoccupatevi!) tornano per una tournee europea in preparazione di una stagione intensa: disco nuovo, tour inglese invernale già tutto esaurito prima ancora che le date siano state comunicate. Qualcuno si chiederà come mai un gruppo di presuntuosi ex studenti d’arte con il gusto del futurismo possa aver lasciato un segno indelebile nel gusto britannico e non solo: perché, come, nel film Barbarella con Jane Fonda e Ugo Tognazzi – una citazione non a caso – il loro mondo così lontano è anche così vicino. Ed è un mondo romantico, funky ma chic. Dove si sbaglia da professionisti. E i Roxy Music sono GRANDI professionisti.

Ernesto de Pascale

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