. Mystery Jets – Making Dens
Mystery Jets – Making Dens
(679)
www.mysteryjets.com

Nativi di Eel Pie Island, nel mezzo del Tamigi, I Mystery Jets sono un gruppo ben particolare, visto che dei cinque elementi che lo compongono quattro sono dei ventenni, mentre il quinto è il padre di uno di loro. I ragazzi sono cresciuti ascoltando i dischi di Henry Harrison ( chitarra e voce), padre di Blaine ( tastiere e voce), e spulciando nella sua collezione di “Mojo”, dalle cui pagine hanno assaporato il fascino della musica progressive e psichedelica. Making Dens è un bel disco, ed è il primo firmato dal gruppo. E’ un album di pop e brit pop riletti in chiave più rock e psichedelica, più suonata e pesante. Bello il singolo di apertura, You can’t fool me Dennis, grintoso e coinvolgente.
Tra le loro influenze il gruppo cita in primis Syd Barret, anche se le analogie sono forse più da ricercare nello spirito del gruppo che nella musica. Un certo velo di follia accompagna infatti la loro musica, dallo psichedelico sommarsi di parti diverse nelle canzoni alla vita su Eel Pie Island, dove i Mystery Jets hanno conquistato un divieto di esibirsi sul loro studio-barca per rumori molesti pena una multa di 20.000 sterline. L’album è un colorato collage che emana una creatività scoppiettante, nella cui economia complessiva , a dire il vero, manca qualche pezzo un po’ più a fuoco e ragionato. La grinta però c’è tutta, e il gruppo è una piccola impresa indipendente visto che tra i membri c’è un video maker (che ha già firmato due video del gruppo), un campione di brake dance, due diplomati alla scuola d’arte (che sovrintendono alla parte grafica) e uno che, per quanto dichiari di non avere alcuna responsabilità in più per questo, ha il doppio dell’esperienza di vita degli altri.

Giulia Nuti

Track list

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