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The Muscle Shoals Sound

The Muscle Shoals Sound

Poche ore di macchina da Nashville direzione sud e sei a Muscle Shoals, in Alabama, un luogo ancora oggi abitato da disaffezionati ragazzi con la country music che gli ronza nelle orecchie. I mussels sono quelli raccolti dal letto del grasso fiume Tenneessee che fende in due l’area di Florence, a nord, e il triangolo di Tuscumbia/Sheffield/ Muscle Shoals, a Sud.
La zona, descritta a suo tempo come “una schifosissima selva di stazioni di benzina fantasma, malinconica precarietà e bitume bruciato misto a polvere alzata dal vento“, dette nella metà degli anni sessanta alla luce un profondissimo inconfondibile stile Rythm & Blues che testimonia, inadulterato ed intatto fino ai giorni nostri, il segno della presenza di quei luoghi nel grande libro della musica.

Esso fu quasi esclusivamente scritto, arrangiato e prodotto da bianchi cresciuti a country ‘n’ western: nessun caso parallelo esiste nella storia del Rythm & Blues di una scena nata da risorse così limitate e, sulla carta, perdenti.

Ma chi è questa gente bianca nata con il Rythm & Blues nelle vene che dice di detestare a morte il country? Sono per lo più sudisti rozzi, dall’accento hillybilly duro e inascoltabile. Il produttore Jerry Wexler dice di loro: “Nessuno di quei bastardi ha il coraggio di ammettere di essere impregnato di country music ma chiedete loro di suonare una frase country e loro lo rifaranno perfettamente!”.
A conferma di questo basta riascoltare i capolavori di Dan Penn degli anni sessanta come “It Tears Me Up“ per Percy Sledge, “Do Right woman“ per Aretha Franklin, “Dark end of the Street” per James Carr, per dare ragione al vecchio capo dell’Atlantic.

Il primo successo inciso a Muscle Shoals risale al 1956, con una canzone country interpretata dal futuro senatore dello stato dell’Alabama Bobby Denton, “A fallen star“ su etichetta Tune. Il successo di “A fallen star“ attrae molti ragazzi del posto, fra questi Rick Hall.

Il più coraggioso sarà proprio Rick che, con i soldi prestati da un suocero venditore di automobili usate, trasforma una fabbrica di tabacco dismessa in uno studio di registrazione a 4 piste. Viene seguito nella sua impresa dal giovanissimo Dan Penn al quale vengono offerti 25 dollari la settimana per scrivere delle nuove canzoni, e da tutti i ragazzi della Spardus Music.

Nell’estate 1961 il talent scout Tom Stafford, porta il cantante nero Arthur Alexander in studio con una canzone in cui ravvede incredibili potenzialità commerciali, “You Better Move On“. Rick Hall con i diecimila dollari che guadagna dal successo del brano costruirà i nuovi studi di sua proprietà al 603 di East Avalon Avenue dove - in forma ampliata - sono rimasti fino ad oggi.

Dan Penn, che intorno al 1963 incontra il suo perfect musical partner, Spooner Oldham, insieme al quale ancora oggi si esibisce Sono loro, con le loro ballate “ part church, part hills “ a scrivere la storia.

Intorno alla forma ballad in 6/8 Rick Hall costruì il Muscle Shoals Sound. Il giornalista britannico Bill Millar, definì accuratamente il genere come “un insieme di chitarre taglienti, giri di basso minimali con accompagnamento di batteria ridotto all’asso ma assolutamente stretti l’uno all’altro e compatti, il tutto registrato in diretta con microfoni aperti e amplificatori valvolari al minimo volume. Le melodie – concludeva Millar – erano fluide, versatili, sciolte, flessibili e permettevano ai tastieristi di entrare nelle zone libere con fills (riempitivi sull’ultimo quarto della misura) dal marcato sapore country”.
Rick Hall forgiò il suono con semplici sostituzioni: lì dove ci sarebbe stata la pedal steel guitar lui faceva intervenire un organo.

Lo sviluppo di questo suono prese il suo tempo. Quando nel 1964 il produttore di Nashville Buddy Killen portò ai Muscle Shoals la sua più recente scoperta, il cantante Joe Tex, trovò davanti a se il futuro di quel suono finalmente insieme, perfettamente amalgamato. Della prima canzone registrata “Hold What You Got” vennero vendute 50.000 copie in un giorno.

Anche la casualità ebbe il suo peso nella fortuna del Muscle Shoals Sound. Il grande successo di “When a Man Loves a Woman”, del tutto non programmato, nacque per caso nel piccolo studio del dj Quin Ivy. Quin conosce bene Percy sledge. Da un po’ che gli chiede di “venire a testare il suo nuovo studio. E Ivy, da bravo dj, ha capito che il timbro vocale in una canzone fa davvero la differenza. Il timbro della voce di Percy Sledge può essere considerato come il perfetto esempio della vocalità country soul: tono ricco, timbro baritonale nasale in quantità ben maggiore di qualsiasi altro cantante di country sul mercato. Anche se Percy Sledge non avesse mai più registrato altre canzoni, “When a man loves a woman“ sarebbe rimasta per ciò che è, il più grande ed eterno inno dello stile country - church soul.

“When a Man loves a woman” ebbe il merito di permettere a Rick Hall, che aveva nel frattempo stretto un accordo di co partecipazione allo studio, di chiudere il più importante rapporto della sua carriera: quello con la etichetta Atlantic ma soprattutto quello con il produttore e talent scout di quel marchio, Jerry Wexler.

Per Wexler, affidarsi ai FAME fu una piccola rivincita dopo l’esperienza Stax a Memphis, ma una rivincita che pagò caro dal punto di vista dell’impegno. I tre successi registrati con Wilson Pickett ai FAME nell’estate 1966 “Land of Thousand Dances”, “Funky Broadway” e “Mustang Sally“ costarono a Jerry un pò di buona salute.

Ci vollero tre bassisti per mettere insieme “Land of Thousand dances”. Il brano pur non avendo niente a che vedere con i precedenti successi di Joe Tex e Percy Sledge, aprì le porte del Muscle Shoals Sound alla storia della musica in persona. Ladies and gentleman, Lady Soul: Aretha Franklin.

Quando nel febbraio 1967, accompagnata dal marito Ted White, Aretha Franklin entrò per la prima, ed unica volta, negli studi di Muscle Shoals, non sapeva ancora che stava per consegnare alla storia le sue due più grandi interpretazioni.
Irripetibile è infatti lo stile umido e profondo di “I never loved a man (the way i love you)”, pieno di contrappunti che si scambiano fra piano elettrico suonato da Spooner Oldham e piano acustico suonato proprio da Aretha, lo stile economico della sezione fiati, i fill tremuli della chitarra di Chips Moman. Tutto è al proprio posto. Per sempre.

Ma un semplice ed indelicato incidente prevenirono Aretha dal continuare le session. Qualcuno infatti “allungò” le mani e la sera in hotel il marito Ted e Rick Hall, un tipo combattivo, entrambi ubriachi vennero divisi all’ultimo momento.
Aretha, senza neanche terminare la seduta vocale di “do right woman, do right man“, scritta da Chips e Dan, se ne tornò a casa.
La session venne conclusa successivamente a New York city con musicisti importati da Memphis e Muscle Shoals ma il local feeling andò irrimediabilmente perso.

I successi a Muscle shoals si susseguirono uno dopo l’altro senza fermarsi: Mighty Sam con “Sweet dreams“, il duo James & Bobby Purify (quest’ultimo ospite di Porretta 2006) con “I’m your puppet”, Arthur Conley, il protetto di Otis Redding che venne scoperto grazie a un singolo per la Fame, Clarence Carter, il cantante/chitarrista cieco dell’Alabama che si aggregò al gruppo di Muscle Shoals a cavallo fra il 1966 e il 1967. Il più grande successo di quest’ultimo fu “Patches“ e dimostrò come una canzone – secondo l‘insegnamento di Rick Hall - poteva cambiare sostituendo una sola frase all’interno di essa.

Il 1967 portò un nuovo, accreditato cliente, a Muscle Shoals, in cerca di quel suono “hard, gutty“ di cui i Fame detenevano il brevetto. Si trattava della celebre Chess records di Chicago che in un solo anno traslocò in Alabama tre delle loro più significative interpreti: irma Thomas, Laura Lee, Etta James.

Etta James rivitalizzò in un sol colpo una carriera. Uscirono, una dietro l’altra: “I’d rather go blind“, “Tell Mama“, “Security” di Redding, ”Steal Away” di Jimmy Hughes.
Irma Thomas incise alcune delle sue più belle facciate con la FAME senza perdere il suo retrogusto di provenienza, New Orleans. La recente stampa della britannica Kent, “ Woman’s Viewpoint”, testimoniano il lavoro.
Laura Lee si misurò su un genere più sfacciato. Lei affermava “Wanted: lover, no experience necessari”.
In queste tre cantanti si celano i semi dei nomi a venire della black music del sud: Bette Swann, Mille Jackson e la grande Candi Staton.

La Atlantic continuò ad usare gli studi Fame per i propri artisti quasi a tempo pieno; Don Covay, King Curtis,Brook Benton, fino Lou Johnson che incise lì l’album “ Sweet southern soul “Questo sarebbe stato il disco finale nel rapporto FAME/ Atlantic e l’ultima visita che Jerry Wexler ai Muscle Shoals. Il contratto non venne rinnovato. Wexler non ne dette mai una chiara spiegazione, tanto meno Rick Hall.

La Fame firmò con la Capitol, nel 1968; contemporaneamente alla nuova distribuzione l’etichetta firmò la 25enne Candi Staton ed insieme a lei l’autore nero George Jackson. Si sarebbero rilevate due mosse entrambe azzeccate.
Nel 1969 gli studi Fame vennero però abbandonati dall’intera sezione ritmica locale che si mise sul mercato come free lance, fondando a Sheffield, a due passi da Muscle Shoals, una nuova società, denominata, non impropriamente, Muscle Shoals Sound.

Il colpo fu durissimo per Rick Hall. Jerry Wexler aveva anticipato 20.000 dollari a a Jimmy Johnson e Roger Hawkins per rilevare uno vecchio studio in disuso su Jackson Highway, a Sheffield, Alabama. Altra rivincita?

La separazione marcò la fine del filone iniziale della musica soul influenzata dal country. Il contributo dei singoli musicisti e il lavoro per gli studi di registrazione non mancò negli anni a venire ma si era definitivamente perso quel senso missionario e quel fervore Rythm & blues che aveva pervaso grandi nomi come Dan Penn e Spooner Oldham, nel nome della diversità e dell’unicità.

Ernesto de Pascale

Ha collaborato Dj Greeg Levethan, Sothern Soul Group,Pond Ridge, NY
Per partecipare alla discussione sul genere, iscrivetevi a: southernsoul@yahoogroups.com

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