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Intervista esclusiva a Claude Nobs, patron del Montreux Jazz Festival

Lo scorgete a sinistra sul palco di una delle due grandi sale del Montreux Festival, La Miles Davis e la Stravinsky, spesso conl’armonica blues in mano pronto a unirsi ai suoi eroi. Il ruolo di Claude Nobs, patron dal debutto del Montreux Jazz Festival, è straordinario nel panorama della musica internazionale. Con il grande cuore dell’appassionato ha saputo costruire un impero imprenditoriale incredibile che ha saltato la crisi della discografia. Il segreto di questi quarant’anni ce lo spiega lui in prima persona in esclusiva per Il Popolo del Blues

Claude Nobs: Io sono il miglior cliente del festival di Montreux. Il principio del festival è semplice e molto personale, ammetto. Io ho invitato in questi anni prevalentemente artistiche mi sarebbe piaciuto veder dal vivo e ognuno di loro si è fatto ambasciator del festival invitandone altrettanti. Con loro, con moltissimi d loro, si è instaurato un profondo rapporto di amicizia, la mia casa è diventata la loro casa e tanti hanno scelto il lago di Ginevra come dimora _ Quincy Jones, la famiglia Ertgun, Nasahi ed Ahmet, Bill Graham, Phil Collins, Brian May e per un periodo tutti i Queen, David Bowie, Carlos Santana, Jimmy Page e Robert Plant ( I Led Zeppelin si esibirono una volta con l pseudonimo di The Nobs in suo onore). Queste sono persone che hanno capito il valore dell’ospitalità e la vera funzione del festival di Montreux: sperimentare in un setting sonoro e video di altissima qualità tecnologica.

EdP: Sono decine e decine i dischi registrati dal vivo presso il vostro festival ed oggi vi state parendo prepotentemente al mercato dei concerti in dvd…

Claude Nobs: Sin dal 1981 abbiamo portato nelle sale del festival la tecnologia digitale quando questa era ancora ingombrante e costosissima. Oggi vediamo i risutati: possiamo presentare su dvd - con tutti i diritti a nostro favore - perle come Van Morrison nel 1974 o i Weather Report nel 1976 oppure proporre concetti di solo un ano fa come i Deep Purple, altri vecchi amici ( la canzone Smoke On The Water testimonia l’incendio del casino di Montreux durante una esibizione di Frank Zappa & the Mothers of Invention ).

EdP: se non erro, grazie a questo, lei ha occupato un ruolo importante nella discografia europea

Claude Nobs: esatto. Proprio legato allo sviluppo dei video e del loro mercato (negli anni ottanta nacque anche un festival dedicato a ciò che si chiamava - se la memoria non inganna - “La Rosa di Montreux”) e gli archivi del festival sono pieni di performance incendiarie e straordinarie…

EdP: quella che lei ritiene la migliore in assoluto ?

Claude Nobs: Aretha Franklin nel 1971... Irripetibile!!! e lei non è mai più tornata. Oggi ha paura di volare...

EdP: come fa a essere sempre così attento alla nuova scena ?

Claude Nobs: mi tengo aggiornato, amo la musica, ho collaboratori di prima qualità e le offerte fioccano. La musica è in fondo in piccolo circolo di amici e conoscenti

EdP: un festival come il suo pare essere la vera alternativa alla discografia...

Claude Nobs: in fin dei conti sì perché si è saputo diversificare nell’offerta e nel coinvolgimento turistico. Oggi il festival di Montreux è un evento a 360 gradi.

EdP: ...e poi ci sono le produzioni originali...

Claude Nobs: esatto! Come quella con Van Morrison al quale ho dato carta bianca. E per il prossimo anno ho in cantiere un progetto ambiziosissimo e di altissimo livello : Carlos Santana plays the music of Bob Marley

Ernesto De Pascale





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