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Tolkien in musica

Mandalaband
The Eye of Wendor: Prophecies

Eclectic




Era il 1976 quando un numeroso ensemble di musicisti sotto la guida dell’eclettico David Rohl si riuniva negli Strawberry Studios con il nome di Mandalaband per registrare l’articolato concept album che è The Eye of Wendor, pubblicato poi nel 1978. L’album ruota contenutisticamente attorno ad un racconto di Tolkien, interpretato in musica da artisti del calibro di Justin Hayward, Muddy Prior, Noel Redding, Graham Gouldman. La realizzazione del concept è tanto legata ad un testo che arriva a svolgersi in modo drammatico, con Hayward, Prior e Eric Stewart che impersonano cantando tre dei personaggi del racconto di Tolkien. Il lavoro vanta un enorme gamma di strumenti in organico. Si comincia dai pianoforti per passare attraverso ogni tipo di tastiera ( Hammond, Mellotron, Fender Rhodes, Clavinet), non si lasciano indietro i vari sintetizzatori e si approda a strumenti a fiato e sezione archi completa. L’album, con vaste parentesi strumentali, recupera molte delle caratteristiche del progressive di inizio anni settanta, con la differenza che le sonorità, grazie anche agli strumenti a disposizione, sono notevolmente aggiornate. Dall’ascolto sia del risultato complessivo che delle sonorità dei singoli strumenti non è difficile intuire che rispetto ad un disco dei primi King Crimson siamo molto più vicini agli anni Ottanta. Del progressive prima maniera si recuperano a pieno la forza e l’epicità. La musica ben rappresenta il filone Fantasy al quale il testo di Tolkein fa riferimento. Le fascinazioni di miti e civiltà antiche non erano del resto sconosciute al leader del progetto, oggi egittologo. L’amore di Rohl per l’egittologia e il suo conseguente abbandono del settore musicale fu proprio la causa per cui The Eye of Wendor: Prophecies, originariamente concepito come il primo capitolo di una trilogia, non trovò mai alcun seguito. L’album resta comunque notevole per la complessità del lavoro, per gli arrangiamenti e per il numero e le capacità dei musicisti coinvolti.

Giulia Nuti



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