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Intervista a Sam Andrews – Big Brother & The Holding Company



Approdano finalmente in Italia la band di San Francisco che nel 1967 lanciò la cantante Janis Joplin verso ilo successo internazionale e una fulminante carriera di soli quattro anni. Si chiamano Big Brother & the Holding Company, nome profetico sul corporativismo discografico, e a così tanti anni di distanza da allora rappresentano bene l’anima “rinascimentale “ della capitale morale della California. Guidati da Sam Andrews, uomo colto e chitarrista ricercato, tre dei quattro componenti originari approdano finalmente ai palchi italiani per una breve e intensa tournee.
Abbiamo chiesto a Sam Andrews – in esclusiva – di riassumere 40 anni di attività in una dichiarazione esaustiva.
“ I Big Brother & the Holding Company – ci dice – rappresentano la gioia di vivere del movimento dell’estate dell’amore del 1967 e non gli anni bui degli hippies e della droga. Era ed ancora è ua band di amici che molto presto accolse una ragazza apparentemente disadattata che cercava solo di essere ascoltata. Ancora adesso, quando suoniamo, la sentiamo vicina “.
Una volta si diceva che la musica poteva cambiare il mondo e ciò non è successo. Cosa è avvenuto? Quell’epoca felice di “pace, amore e musica“ quando si è dissolta?
“i sogni giovanili diventano poi l’incubo della vita quotidiana se non sai gestirli. Big Brother & the Holding Company visse una breve stagione comune in un ranch fuori la città di San Francisco e si abituò, dandosi regole e discipline, a una vita di ricerca. Il successo arrivò troppo presto e spazzò tutto questo. L’epoca della felicità venne spezzata da promesse non mantenute”.
Cosa accadde a chi aveva ipotizzato un mondo diverso?
“I giovani che avevano ipotizzato quella società differente – ed erano pochi – si ritirarono in disparte. Perfino il presidente Nixon si fece crescere i capelli. Personalmente tentati per un breve periodo a comprendere cosa stesse accadendo poi mi ritirai nel mio ranch. L’America ha questo pregio. Puoi nasconderti e trovare rifugio in molti luoghi selvaggi”.



Big Brother & the holding Company suonano il cosiddetto San Francisco Sound originale. Ce lo puoi descrivere?
“È una miscela unica di eclettismo su una base di profonda musica americana e rock & roll. L’epoca dell’eclettismo si è consumata sul finire dei settanta. Ecco perché il gruppo suona oggi così originale”.
Suonare oggi i brani originariamente cantati da Janis Joplin non è un compito semplice. Vi siete mai posto il problema?
“Certo. Ma io (Sam Andrews) sono autore di molti di essi e arrangiatore di tutti i tradizionali che ancora oggi suoniamo. Vi posso poi assicurare che Adra, la nostra cantante, è straordinaria. Chiudete gli occhi e volate!…”
Poche parole per descrivere Janis…
“One of the boys, una del gruppo. Una entusiasta, naif, onesta country gilr, una ragazza di campagna che voleva dimostrare di vale qualcosa. Una giovane dotata di uno humor incredibile, divertente e rumorosa come sei quando scopri. E poi, come i veri grandi musicisti, la prima ad arrivare e la ultima ad andarsene pur di rimanere con i suoi veri amici, il pubblico. Questo concerto è una celebrazione dell’amicizia!”
Ce la avrebbe fatta nel mondo i oggi?
“Certamente si sarebbe fatta notare perché il suo talento è la cosa più difficile da spiegare. Il meccanismo generale però ce la portò via prestissimo. Non oso pensare oggi….”.

Ernesto de Pascale

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