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Alana Davis - Surrender Dorothy
Tigress - Telarc 85508 – USA – 2005



È in qualche modo promessa al successo, Alana Davis, figlia di un pianista e di una cantante jazz, ma per qualche ragione le cose non sono sempre andate per il verso giusto se tra il suo primo album “Blame it on me” e il secondo, questo “Surrender Dorothy”, ci corrono ben 8 anni. Alana ha una bella voce, una specie di Joni Mitchell bluesy, scrive dei testi intelligenti e si fa accompagnare da musicisti prezzolati. Le sue canzoni hanno un certo impatto, ma quello che sembra ancora far difetto é una personalità propria, la mancanza di uno studio approfondito su quello che si vuole e si può suonare. Dopo l’ottimo inizio di «Letter» e «The benefit», la Davis continua ad inanellare melodie e ritmi quasi tutti uguali, accompagnata da musicisti bravi ma incapaci d’aggiungere un qualchè d’originale.
Il disco non é brutto, ma appunto dopo un inizio promettente sembra fermarsi lì, affondato forse dalla presunzione di scrivere la stragande maggioranza dei pezzi. Seguita adeguatamente da un buon produttore, la Davis dovrebbe, senza grandi sforzi, riuscire a far meglio e trovare il suo posto al sole in una fetta di mercato già piuttosto inflazionata.


Luca Lupoli



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